De Luca: "Mettiamo da parte bandiere politiche: difendiamo il nostro Sud"

"Se passano contratti integrativi per sanità e scuola siamo perduti: pronto a lavorare con chiunque"

de luca mettiamo da parte bandiere politiche difendiamo il nostro sud

 "Noi ci sentiamo impegnati per quella che è la nostra responsabilità a considerare una priorità il mondo della scuola". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, parlando in Consiglio regionale nel corso del dibattito sulla condizione giovanile e sulle politiche per l'istruzione ed il contrasto alla dispersione scolastica ed alla povertà educativa. "Noi abbiamo fatto più di altri per la scuola. Noi quando abbiamo cominciato a lavorare c'era la vicenda del Parco Verde di Caivano che ci sconvolse e ci c'era parso un dovere umano, prima che politico, dare una mano. E il programma 'Scuola Viva' nasceva proprio da questo", ha proseguito De Luca. "E' stata un'esperienza straordinaria, unica in Italia con migliaia di scuole che hanno avuto la possibilità di fare formazione. Abbiamo coinvolto quasi 500mila ragazzi", ha proseguito.

AUTONOMIA E RISCHI

"Se passa la misura dei contratti integrativi per la sanità e la scuola il Sud è perduto". Ha poi dichiarato De Luca sull'autonomia differenziata "Se passa il concetto di dare duemila euro in più ai docenti la nostra terra sarà nell'abbandono", ha detto ancora De Luca in Consiglio regionale, precisando di aver illustrato questo "concetto ai miei colleghi del Nord". "Sono pronto a lavorare insieme con chiunque voglia fare la battaglia della difesa della scuola pubblica e per la rinascita del Sud", ha aggiunto. 

L'APPELLO: DIFENDIAMO LA SCUOLA

"Mettiamo da parte le bandiere di partito e facciamo una battaglia unitaria per difendere il Sud e la scuola del Sud". Ha poi rivolto un appello. "Se volessimo avere nelle scuole il tempo pieno che c'è in Lombardia ci vorrebbero almeno 4000 insegnanti", ha proseguito De Luca, che ha criticato anche la scelta fatta per il Pnrr sulle infrastrutture. "Bisogna dire che a volte i docenti sono chiamati ad insegnare in scuole dove non ci sono neanche i termosifoni", ha affermato, aggiungendo che "bisogna fare una battaglia unitaria per difendere la scuola che è stata trascurata negli ultimi decenni"