De Luca e nuovo Governo: "Vedremo su fondo sanitario: ci servono soldi e medici"

Il Governatore: "Dovrà riequilibrare fondo che oggi ci vede ricevere meno di tutti"

de luca e nuovo governo vedremo su fondo sanitario ci servono soldi e medici

"La responsabilità della guerra è chiaramente della Russia, ma oggi tentiamo l'apertura di un percorso di pace se non vogliamo arrivare un passo alla volta alla guerra nucleare e in ogni caso appesantire i costi economici e sociali insostenibili per famiglie e imprese in Italia".
Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca ricordando la manifestazione per la pace "che si terrà tra una settimana, venerdì 28 in Piazza del Plebiscito a Napoli - ha detto nella sua diretta Facebook - sarà una grande manifestazione proposta dalla Regione per chiedere subito il cessate il fuoco, perché senza quello c'è la guerra che rischia di diventare atomica. Poniamo termine al sonno della ragione verso cui precipitiamo".

NUOVO GOVERNO E FONDO SANITARIO

 "Siamo in attesa del nuovo Governo, oggi sarà dato l'incarico all'onorevole Meloni e credo che il Governo si costituirà in tempi straordinariamente rapidi. Vediamo quale soluzione si darà al Ministero della Salute che dovrà impegnarsi immediatamente al riparto del fondo sanitario nazionale e all'avvio di procedure per l'assunzione di nuovi medici". Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo DE LUCA. "Vedremo l'orientamento del nuovo Governo - ha aggiunto DE LUCA - in relazione al riparto del Fondo sanitario nazionale".

"Ci auguriamo di poter avere dal nuovo Governo un riparto equilibrato e rispettoso delle esigenze della Regione Campania, che ancora oggi è la Regione d'Italia che riceve meno di tutte le Regioni nel riparto. E' uno scandalo che si trascina da quasi un decennio e contro il quale stiamo combattendo in tutti i modi". Inoltre, ha proseguito DE LUCA, "è stato calcolato in relazione alle case di comunità che dobbiamo realizzare nei territori che vi è una carenza di 80mila unità di personale sanitario, 10-12mila medici e il resto professioni infermieristiche, professioni sanitarie. Mancano 80mila unità, quindi credo che si dovrà lavorare immediatamente per affrontare questo problema".