Autonomia differenziata, DemA scende in piazza per dire No

Panini “Inaccettabile la posizione del Governo. Parlamento ridotto a consensificio”

autonomia differenziata dema scende in piazza per dire no

Il Movimento demA annuncia la sua adesione alla mobilitazione che ci sarà a Roma il prossimo 22 giugno conto ogni autonomia differenziata

“Abbiamo risposto – spiega Enrico Panini dell’Ufficio di Presidenza di demA - all’appello giustissimo del “Tavolo per il NO all’autonomia differenziata” con il quale da tempo stiamo collaborando. L’incontro che il Ministro Gelmini avrà, nelle stesse ore, con i Presidenti delle tre Regioni che si apprestano a tirare la volata estiva per strappare l’unità del Paese deve essere accompagnato dai nostri volti e dal nostro secco NO urlato in piazza.

Per noi – continua l’ex assessore della giunta de Magistris a Napoli - è inaccettabile proprio l’impostazione.

Crediamo che il Governo non vuole affrontare la definizione dei Livelli Essenziali di Prestazione ovvero definire quali sono le basi comuni garantite in tutto il Paese per i diritti costitutivi l’essere cittadino, ad esempio sulla sanità o sulla scuola, chiediamoci per esempio quanto della percentuale di dispersione scolastica è frutto del fatto che non c’è una base essenziale di servizio garantita in tutto il Paese?

Mentre aumenta il numero delle famiglie in povertà assoluta, la crisi devasta le condizioni di vita di milioni di persone e siamo di fronte al rischio di un conflitto nucleare, spezzettare il Paese fa male prima di tutto alle persone e fa esclusivamente gli interessi di chi, dalla gestione di nuovi e maggiori poteri, vuol trarre un vantaggio per sé e per la propria parte politica;

Sembra – è la conclusione – di assistere ad una rincorsa a “portare a casa” l’Autonomia Differenziata durante l’estate quando il livello di distrazione è naturalmente maggiore ed il Parlamento appare ridotto ad un “consensificio” costretto a votare senza poter cambiare una virgola di quanto definito dal Ministro e dal singolo Presidente di Regione. Noi crediamo che gli italiani, tutti gli italiani, non meritano questo”.