"La commissione regionale di garanzia del Pd ci ha inviato una lettera sui nostri quesiti. Ora stiamo interpretando la risposta che sembra riapra al metodo delle surroghe per convocare l'assemblea".
Cosi' Nicola Landolfi, presidente del Pd della Campania, spiega la situazione nel difficile percorso interno dei dem nella Regione, dopo le dimissioni di 19 membri dell'assemblea regionale del Pd che attualmente ha quindi una maggioranza di 108 membri, rispetto ai 127 richiesti, la meta' dei 225 eletti nel 2019.
Un meccanismo che sembra portare verso la designazione di un commissario per la Campania, scelta su cui pero' una parte del Pd dice no: "E' meglio eleggere noi qui un segretario regionale - spiega Landolfi - piuttosto che subire la nomina di un commissario. Per questo stiamo lavorando sulle possibili surroghe nell'assemblea e stiamo studiando il documento della commissione per vedere se e' possibile". Le surroghe inserirebbero nell'assemblea i non eletti nel 2019, scorrendo la graduatoria dei votati. "La risposta sembra aprire - spiega Landolfi - al metodo delle surroghe ma la stiamo studiando, non e' scritta in italiano corrente, come tutte le carte della burocrazia. Al momento non abbiamo avuto un contatto con il Pd nazionale, stiamo ancora approfondendo le carte regionali".
Il caos nel Pd va quindi avanti: "C'e' confusione nel partito - sottolinea Landolfi - ci sono state le dimissioni del segretario e una parte del partito era per non convocare l'assemblea, avendo un pregiudizio contro un candidato. Quando sembrava di essere vicini all'assembla ci sono state le dimissioni che puntavano allo scioglimento, ma c'erano, in precedenza, le nostre domande alla commissione di garanzia che ora stiamo studiando. La mia valutazione personale e' di una confusione che supereremo quando riprenderemo con la vita democratica interna normale, con incontri, discussione vera e non con le lettere". L'attesa resta, per ora, quella di un possibile commissario oppure delle surroghe per provare l'elezione di un nuovo segretario regionale, tra nomi che, nelle voci dei corridoi dem, restano quelli dello stesso Landolfi, di Stefano Graziano e di Rosetta D'Amelio.