"Proponiamo alcune riflessioni politiche anche perché la vita politica, per come siamo ridotti in Italia, è di una noia mortale. Qualcuno di noi, che conserva la vecchia abitudine di leggere qualcosa e di non ridursi a l'animalità, ogni tanto ritiene che possa essere utile offrire qualche riflessione sul tema della democrazia". Così Vincenzo De Luca ha spiegato le motivazioni che l'hanno spinto a scrivere "La democrazia al bivio". Il libro è stato presentato alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri a Napoli.
L'AFFONDO SULLA SANITA'
Sburocratizzazione, Mezzogiorno e le prospettive politiche alcuni dei temi affrontati nel volume. Immancabile un riferimento alla sanità, argomento caro a De Luca: "Sul tema del fondo sanitario nazionale ci siamo scocciati di essere presi in giro. Abbiamo fatto i calcoli e la Campania viene rubata ogni anno di 220 milioni di euro", il nuovo affondo dell'inquilino di Palazzo Santa Lucia.
"Non va in crisi il bilancio per questa somma, ma non è una cifra banale. Da sette anni non viene data esecuzione a una legge che impegna il governo a stabilire i criteri sulla base dei quali fare il riparto. Non è possibile che la Campania riceva la quota pro capite più bassa di risorse del fondo sanitario nazionale. È uno scandalo rispetto al quale nessuna forza politica nazionale ha il coraggio di fare una battaglia, né al centro, né a destra, né a sinistra per ragioni di opportunismo", l'atto d'accusa di De Luca.
I SOCIAL E LA DEMOCRAZIA
Non è mancata una riflessione sul ruolo dei social e della loro influenza sul sistema democratico. "La diffusione dei social segna profondamente la vita delle democrazie dal punto di vista della formazione del consenso e del rapporto tra cittadini. La realtà in larga misura mistificata, inventata, deformata dagli algoritmi ma anche dal punto di vista delle leadership che possono essere costruite e inventate dai social. Questa è una forte influenza sulla qualita' della democrazia".
Per il presidente regionale "la mistificazione dei social incide sulla qualità della vita democratica. Nelle democrazie i tempi sono totalmente inadeguati rispetto all'economia, all'innovazione tecnologica della competizione mondiale. Diventa impossibile fare comparazione con la Sud Corea o con la Cina popolare, avendo tempi di decisione come quelli che abbiamo in Italia: per fare un impianto fotovoltaico, qui ci mettiamo 6 mesi se va bene o per fare il dragaggio di un porto ci mettiamo tre anni. In queste condizioni siamo morti. E bene dare consapevolezza al nostro Paese che la democrazia vive se si rinnova, se prova un nuovo radicamento sociale nei cittadini ma se trova anche modalita' operative con capacità di decisione che attualmente non esistono".
"SERVE UNA NUOVA FORZA RIFORMISTA"
Nel corso della conferenza non è mancata una riflessione sul destino del centrosinistra. "Non c'è spazio per due forze riformiste serie, non ci possono essere sia l'M5s che il Pd. Dobbiamo costruire un grande partito democratico sulla base di un processo costituente che avrà i suoi tempi, non un mese o un anno, ma definendo un programma di base di una forza riformista seria", le parole di De Luca.
"AI DIRIGENTI CONSIGLIO UNA BESTEMMIA"
"Vorrei consigliare ai nostri dirigenti di fate una battuta ogni tanto, una bestemmia, invece pipipi… Quando parliamo del Pd il linguaggio è simile all'aramaico antico": è la feroce ironia con la quale il presidente della Regione Campania ha invitato il suo partito a rinnovare il tono della comunicazione con gli elettori.