La narrazione dell’emergenza legata al Covid-19 in Campania, sta assumendo le caratteristiche dei film da fine del mondo. Con personaggi che ormai più che alle istituzioni badano ai social e ai seguaci. Tra racconti di numeri sulle disponibilità dei posti letto che cambiano ogni giorno insieme alle grafiche che dovrebbero spiegarli. Tra istituzioni che si contraddicono ogni minuto, tra chi dice che abbiamo un sistema sanitario capace di reggere e chi invece ripete che la Campania è vicino al collasso, ad un passo dal baratro.
In questa situazione di chiara bulimia informativa, nella quale i cittadini ingurgitano ogni notizia vomitando stanchezza e paura, accompagnata da un vero e proprio delirio normativo, le fake news, anche le più assurde e iperboliche, diventano non solo virali ma reali.
L’ultima in ordine di tempo è quella che racconta di un De Luca chiuso in un bunker nel salernitano per rimanere al sicuro dal virus, proprio come in un film dispotico, una scena che richiama quella della fine del folle progetto nazista con tutti i gerarchi pronti a morire sottoterra mentre sopra Berlino viene rasa al suolo.
Eppure questa fake, pur se tanto incredibile, è passata per vera e ci sono caduti anche organi di stampa famosi e riconosciuti come seri.
Per questo stamattina sulla sua bacheca Facebook il governatore ha voluto specificare che “diversi quotidiani, stamattina, rilanciano la notizia che da quindici giorni il Presidente della Regione Campania se ne starebbe rinchiuso da qualche parte in un fantomatico “bunker”. Ovviamente, è una FAKE NEWS, oltre che un’autentica idiozia, smentita dalle cronache. La cosa vera e intelligente che tutti dobbiamo fare è rispettare, soprattutto in queste giornate difficili, le raccomandazioni per evitare il contagio: indossare sempre la mascherina, distanziamento, evitare assembramenti, lavare e igienizzare spesso le mani. Niente panico, ma prudenza, sempre”.
Una delle distorsioni più gravi che è emersa con forza in questi mesi di emergenza sanitaria è la forza delle fake news dovuta non solo al canale attraverso queste viaggiano, ma anche ad una sempre più palese incapacità di tutti noi nel saper distinguere il vero dal falso, il possibile dall’impossibile, nel saper ricercare le fonti di una notizia, operazione fondamentale soprattutto in un tempo nel quale a rendere vero un racconto non è il fatto che sia accaduto ma la viralità che riesce ad avere nella società.