"È una scelta mia personale è di nessun altro. Ognuno è padrone in casa propria. Il mio leader è Silvio Berlusconi e nessun altro, lui è un lombardo napoletano. Non riconosco nessun altro riferimento. Ho riflettuto a lungo e questa volta ho deciso di fare un passo di lato nella serenità che mi ha sempre contraddistinto. Lo devo alla mia serenità e ai miei cari. E lo devo a questi ragazzi che mi hanno accompagnato in questi anni. A Berluconi mi lega un rapporto familiare: sono stato spesso ospite a casa sua, abbiamo festeggiato capodanno insieme. Da quando avevo 18 anni, sono 20 anni che il mio leader è e resterà sempre il presidente Berlusconi. Continuerò a sostenere il presidente unico vero leader che c'è in Italia".
Alla fine è arrivato il passo indietro. Anzi il passo di lato, come ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Armando Cesaro che ha convocato una conferenza stampa per annunciare che non sarà candidato.
Dopo la clamorosa vicenda giudiziaria di Sant’Antimo, Armando, figlio di Luigi Cesaro ma soprattutto recordmen delle preferenze al Consiglio regionale, ha annunciato la clamorosa decisione.
Il coordinatore De Siano poco prima ha chiarito: "Per quanto ci riguarda non c'è nessun motivo ostativo alla ricandidatura di Armando. Ho sentito Berlusconi e neanche per lui ci sono ostacoli. Ma deve essere una scelta sua".
Una scelta evidentemente dettata dal pressing della Lega che sulle liste pulite ha posto la condizione per proseguire l'alleanza anche in campania dopo aver ceduto sulla candidatura apicale di Stefano Caldoro. Salvini lo aveva chiesto senza mezzi termini: fuori i Cesaro dalle liste del centrodestra.
"Chiarisco primadititto che io non sono indagato - ha aggiunto Armando Cesaro - Su Salvini posso dire solo una cosa: non risponderò a questi attacchi ma si documenti su tutto quello che ho fatto in questi anni. Se qualcuno è giustizialista deve esserlo con tutti, soprattutto con i suoi. La storia ci ha insegnato che occrre diffidare sempre dai moralisti. Ce lo ha insegnanto Berlucsoni. C'è una grande ingiustizia in tutto questo - ha aggiunto cesaro - attacchi che ritengo di non meritare. Sono diventato un priblema politico per qualcuno. Cons erenità rinuncio. Non è una rinuncia dovuta a chi mi chiede di farlo. Lo faccio per la mia serenità".
A questo punto Forza Italia dopo aver perso Patriciello e Beneduce (passati con De Luca) perde uno dei pezzi forti delle sue liste e rischia di perdere anche consensi nel napoletano. Cesaro assicura che non ci sarà nessun cambio di casacca per quanto lo riguarda.
Intanto si attende l'arrivo del segretario della Lega Matteo Salvini che farà il suo tour nel casertano: a Santa Maria Capua Vetere, Castel Volturno e soprattutto a Mondragone, dove infiamma lo scontro sulle zone rosse dei contagi da Coronavirus.
E sulla presentazione ufficiale del candidato Caldoro il partito di berlusconi nicchia ancora. Nelle prossime ore si saprà quando è previsto l'appuntamento pubblico che lancerà definitivamente la campagna dell'ex governatore. Ma una cosa è certa. "Se c'è Salvini io non sarò sullo stesso palco " aggiunge Cesaro jr
"Caldoro è garantista e persona perbene, non ho dubbi che firmerà il documento proposto dai Cinque Stelle (Valeria Ciarambino) sulle candidature puliite".
Proprio in queste ore intanto si discute l’udienza dinanzi al Riesame di Antimo Cesaro. Difeso dai penalisti Claudio Botti e Fabio Fulgeri, Cesaro jr è il patron del centro Igea ed è in cella da 15 giorni. Nel corso del suo interrogatorio, Antimo Cesaro ha ammesso di aver pagato la tangente ai Puca,ma ha ribadito l’estraneità della sua creatura - il centro Igea - da investimenti dei Puca. Il prossimo nove luglio, udienza camerale per le intercettazioni di Luigi Cesaro (difeso dai penalisti Alfonso Furgiuele e Michele Sanseverino).