Patto per la Campania, firmano Renzi e De Luca

Firmato l'accordo in prefettura. Pioggia di fondi per la Regione.

Individuati i punti sui quali intervenire. Il governatore: stiamo svoltando. L'imbarazzante assenza di De Magistris.

E' stato siglato a Napoli il Patto per la Campania. Un primo passo – si spera – per la ripartenza di una regione che annaspa in una crisi perenne. Lo hanno firmato, nella prefettura del capoluogo partenopeo, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il governatore Vincenzo De Luca. E' il primo degli accordi previsti dal Masterplan studiato dal Governo per il rilancio del Meridione.

Si tratta di una serie di investimenti – pianificati di comune accordo con l'amministrazione di Palazzo Santa Lucia – per diversi settori ritenuti vitali per la regione. In particolare: infrastrutture (soprattutto trasporti), cultura, ambiente, attività produttive.

Per Claudio De Vincenti, sottosegretario alla presidenza del consiglio, «è un segnale di impegno concreto, una svolta per le politiche del Sud. Siamo riusciti a fare un importante recupero di spesa dei fondi europei 2007-2013, siamo arrivati al 100 per cento di spesa per quel ciclo di fondi».  E poi chiarisce: «Il patto per la Campania prevede 9,5 miliardi di investimenti da qui fino al 2020».

Il sottosegretario parla di fondi europei, ma non solo. In gioco ci sono anche finanziamenti nazionali e regionali.
Il governatore De Luca ha ringraziato Renzi «per la sua presenza a Napoli e in Campania. Non c'è mai stata una tale attenzione da parte del governo». Un dato evidente: da qualche tempo il presidente del consiglio trascorre almeno un giorno a settimana nel capoluogo partenopeo. Del resto sembra scoccata la scintilla con De Luca, dopo una radicale asprezza dei rapporti. Una scintilla apparsa evidente a tutti quando alla vigilia del referendum sul petrolio il governatore ha sintetizzato il suo pensiero sulla consultazione: è una palla.

"Stiamo svoltando – ha continuato De Luca - questa è la risposta anche alla drammatica emergenza criminalità. Si risponde con sviluppo, infrastrutture e posti di lavoro".

Assente il sindaco De Magistris. Del resto sono noti i suoi infelici rapporti con Renzi. Un'assenza istituzionale comunque di peso, soprattutto per l'importanza che – almeno nelle intenzioni – rappresenta questo Patto per la regione ma anche per Napoli.

Subito dopo il premier, in compagnia della moglie, ha visitato – in forma privata – gli scavi archeologici di Pompei.