Il Pd si divide rispetto alla posizione ambigua annunciata dai vertici nazionali del partito sul referendum anti trivelle, mentre resta compatto contro l'energia pulita, avendo deciso in Campania di bloccare per sei mesi le autorizzazioni per la realizzazione di nuovi impianti eolici. Siamo al paradosso. Ma la moratoria decisa dalla regione ha scatenato la decisa reazione dell'Anev, l'associazione nazionale energia del vento che sottolinea la “illegittimità di un provvedimento del genere”.
In una nota viene ricordato che “interventi di questo tipo bloccano le attività delle aziende del settore eolico, già in sofferenza a causa dei numerosi ostacoli e ritardi normativi a cui è sottoposto. L’Anev – continua il comunicato – già sta valutando in che modo difendere i diritti delle aziende del settore colpite da questo provvedimento, e agirà in ogni sede per far sì che provvedimenti lesivi degli interessi del settore eolico vengano vagliati nel merito della loro legittimità nei tempi più rapidi possibili, oltre a verificare le eventuali responsabilità. Si tratta di un provvedimento che ancora una volta sembra presentare profili di illegittimità palesi, oltre che essere in contrasto con le norme nazionali e comunitarie in materia di riduzione della CO2 e della produzione di energia da fonti rinnovabili”.
Insomma secondo le aziende siamo di fronte ad “un tentativo di boicottaggio indiscriminato e privo di giustificazione nei confronti del settore eolico, comparto che – viene ricordato - ha creato fino ad oggi solo nella regione Campania 5.292 addetti tra diretti e indiretti, con un potenziale di oltre diecimila posti di lavoro entro il 2020”.