“Una stagione d'oro negli ultimi due anni che ha portata la Campania ad essere una regione molto ricercata dal turismo straniero ed anche riscoperta dal mercato interno, ma nel 2024 le previsioni non sono rosee”. Agostino Ingenito, presidente regionale Abbac Campania, dopo anni da record per il settore in Campania appare prudente rispetto alla prossima stagione pur precisando la necessità di attendere le prossime festività di Pasqua, considerate un primo importante step.
Secondo l'esponente dell'associazione di categoria, che riunisce gli operatori delle strutture ricettive extra alberghiere, sarebbero diversi i fattori che potrebbero incidere sull'andamento dei prossimi mesi “dall'inflazione alla situazione internazionale”. Poi avverte: “Bisognerebbe fare una distinzione tra turismo organizzato e turismo individuale, senz'altro ci sono una serie di considerazioni che potremmo fare solo dopo aver avuto un primo test che è quello di Pasqua”.
Turismo, le nuove sfide del 2024
Intanto si spera nella presenza di un numero importante di turisti che arrivano dall'estero e che possano scegliere anche la Campania per le vacanze proprio a partire dalle festività pasquali che potrebbero mostrare “i primi segnali per comprendere come va una stagione e noi speriamo nel turismo straniero che non è mai mancato nella nostra regione, soprattutto nelle maggiori località turistiche come l'area sorrentina, la Costiera Amalfitana che già registrano le prime prenotazioni e che dimostrano come una località che è capace di innovarsi ed è matura è in grado di intercettare un tipo di turismo che non conosce crisi che è quello alto spendente”.
Il turismo nelle aree interne della Campania
Più difficile, invece, secondo Ingenito per altre località, come nelle aree interne: “Non riescono ancora a intercettare quel flusso fondamentale per far definire il turismo un'economia fondamentale per quelle aree. Intanto – spiega ancora il presidente Abbac - c'è tanta voglia di sostenibilità sia nel mercato interno sia per quello straniero. Il viaggiatore moderno vuole luoghi magici, identificativi, tipici. Quindi probabilmente le aree interne devono lavorare di più e noi siamo già disponibili a farlo”.
Il turismo enogastronomico
Ingenito ricorda l'impegno “per costituire le Dmo, le destination management, cioè tipicizzare le località, indicizzarle e soprattutto nel caso dell'enogastronomia lavorare di più su questo campo perché attira tantissimi i viaggiatori”.