Energy Med: lo sviluppo e la sfida dell'eolico

Il convegno alla Mostra d'Oltremare di Napoli. Vigorito: "Istituzioni devono evitare il caos"

energy med lo sviluppo e la sfida dell eolico

Con la nota situazione internazionale l'importanza della diversificazione delle energie e la riduzione della dipendenza, dai combustibili fossili e dall'estero, non necessariamente in questo ordine è diventato un argomento quantomai attuale. 

La celerità richiesta dai tempi cozza inevitabilmente con una situazione che ancora richiede anni per rilasciare il via libera a progetti di energie alternative e decine e decine di documenti. 

Di questo si è parlato nel convegno " Stato dell'arte dell'eolico in Campania: sviluppo, obiettivi ed iter procedurali", in scena alla Mostra d'Oltremare di Napoli nell'ambito della tre giorni sulla transizione energetica "Energy Med". 

Diversi gli interventi istituzionali, di addetti ai lavori e anche di associazioni ambientaliste. 

Illustrate le procedure, tra cui le semplificazioni procedurali a livello regionale dall'avvocato Simona Brancaccio. 

Dalla stessa Regione, con l'architetto De Falco, è stata evidenziata la prospettiva di un futuro ben più assertivo rispetto al passato per l'eolico in particolare per progetti di revamping. 

Raccolta anche la testimonianza del sindaco di Foiano Valfortore, Giuseppe Ruggiero: "La sfida nel nostro comune è stata dire sì. E oggi grazie all'eolico abbiamo 50 persone occupate in un piccolo Comune. Un piccolo comune che prende 200mila euro di trasferimento statale e molto di più dall'eolico .Siamo esempio per comuni di altri paesi che ci vengono a trovare per osservare come un piccolo comune possa essere esempio di un sistema energetico come quello messo in piedi. Abbiamo anche un progetto pnrr per completare la filiera dell'eolico". 

Tuttavia Ruggiero ha evidenziato anche i limiti della situazione: "Nei piccoli comuni vocati all'eolico, quindi perlopiù di montagna, con gli impianti capita che dopo la prima turbina inizia il caos. Un tam tam che mette sotto stress le amministrazioni per piccole liti di vicinato perlopiù. Il problema paesaggistico? Le pale saranno smontante ad esaurimento, ma ci sono problemi ben più impattanti. C'è poi il tema delle royalties, se troviamo equilibrio tra presenza impianto e ricadute: è difficile ma possibile". 

Anche Maria Teresa Imparato, presidente regionale di Legambiente, è intervenuta affermando: "oggi sono scesi in campo di nuovo i ragazzi dei Friday for future. La sfida del futuro ha bisogno di esempi positivi. Oggi le rinnovabili sono l'unica strada anche se la politica sembra andare nella direzione sbagliata. Legambiente prova a tracciare percorsi costruendo modelli. Modelli di pace perché le rinnovabili sono anche uno strumento per la pace. C'è bisogno di tanta informazione per facilitare la transizione. Non esistono impianti perfetti, ma esistono impianti fatti bene: i territori vanno accompagnati alla transizione culturale. Gli impianti non possono essere strumentalizzati per fare opposizione politica. Sento politica che parla di economia circolare e poi fanno i comitati contro gli impianti a biometano e contro i parchi eolici. Così non si vince la sfida. Nel confronto si cresce: impianti fatti bene contro fake news e strumentalizzazioni". 

Interviene anche l'avvocato Oreste Vigorito per Ivpc: "Fino al 92 avevo fatto solo l'avvocato e tutti mi chiedevano perché volessi fare eolico. A Roma mi chiamò un amministratore di una società, che mi chiese di fare eolico a Roma. Io invece giravo il Fortore. Abbiamo costruito circa 1100 megawatt da allora, ho vissuto una vita meravigliosa perché avevo un sogno e l'ho realizzato. Mio fratello definì le pale "Giganti d'acciaio posti a difesa del territorio". La volontà è sempre stata quella di essere uniti, di collaborare, per questo ho voluto Anev. A Legambiente gli iscritti ad Anev sottoponevano i progetti per i rilievi. Quando inventammo i ristori del comuni li giustificammo dicendo che utilizzavano in maniera pesante il sistema viario dei Comuni. Attualmente nel Fortore lavorano oltre 200 lavoratori. La parola "insieme" è una parola che è nata insieme all'eolico: ora è arrivato il momento di rinnovarci. È il momento di non guardare più se il palo da fastidio, perché quel palo sta dando il futuro ai nipoti. Ora necessità è sostituire turbine nel Fortore. Altri hanno fatto quello che viene definito "Eolico selvaggio", il nuovo eolico non può essere selvaggio. Poi a Roma però i progetti restano fermi e non si sa perché e questo comporterà un problema serio: se chi fa repowering non sa quale sia situazione a Roma si farà caos. Mi auguro che ci sia capacità di dialogo con Roma altrimenti ci saranno progetti sovrapposti. Chiedo questo al tavolo: alle istituzioni chiedo di prestare un occhio a questo fenomeno. Non è solo un discorso autorizzativo, è un discorso di evitare il caos, questa è la mia preghiera".