“Continuare a concentrare risorse a beneficio delle imprese che producono e creano lavoro alla luce del supporto che potrebbe garantire il Governo per la reindustrializzazione e con l’obiettivo di sostenere investimenti industriali alla ricerca e sviluppo. L’Ugl crede che utile possa essere scegliere di eliminare gli incentivi superflui, introducendo delle agevolazioni fiscali automatiche e non collegate ad una specifica dimensione o settore industriale. Bisogna ora lavorare sulle politiche dell’offerta e richiesta”.
E’ quanto sostiene il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera presentando in video conferenza ai quadri e dirigenti della federazione, il Rapporto elaborato dal centro studi UglM su l’Analisi dei Settori Industriali nel nostro Paese.
Per il sindacalista, “l’effetto Covid-19 sta avendo sull’economia e sull’attività produttiva delle nostre imprese effetti devastanti che potranno determinare nel lungo periodo un impatto pesantemente negativo sulla struttura produttiva del sistema industriale con possibili perdite di quote di mercato.
Il rapporto Ugl – prosegue spera – vede in controtendenza, una moderata crescita della Meccanica, settore di punta del Made in Italy, se pur lievemente penalizzata dalla debolezza del ciclo degli investimenti in beni strumentali, sia sul mercato interno sia a livello internazionale, in un clima di forte incertezza che ha frenato le decisioni d’acquisto delle imprese e delle famiglie. Gli indicatori anticipatori mostrano deboli segnali di rafforzamento dell’attività manifatturiera nei prossimi mesi, circoscritti al mercato interno, a fronte di uno scenario estero che resta denso di rischi. In difficoltà gli autoveicoli e moto, con effetti negativi che si trasmettono ai settori produttori di beni intermedi attivi lungo la filiera: il Premier Giuseppe Conte nulla sta producendo in soccorso al settore auto, bensì proclama valutazioni scellerate e insensate per chi, come la parte che Governa il Paese, dovrebbe aiutare a far risalire il Pil Italiano. Conte vuole risollevare la Nazione dando incentivi per bici e monopattini con bonus fino a 500 euro? Al momento affonda il settore automotive non prevedendo alcun incentivo per acquisto di vetture nuove. Ugual politica sta applicando per beni essenziali come lavatrici, climatizzatori e elettrodomestica varia. Un discorso a parte va fatto per gli elettrodomestici che, pur presentando un fatturato in crescita sostenuta, nei primi 6 mesi dell’anno in corso e tendenzialmente in aumento, scontano criticità legate alla base produttiva nazionale. Mentre il settore è in espansione e la domanda aumenta come evidenziato dal nostro rapporto Ugl, sia il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e il Governo nulla stanno programmando affinché tali siti produttivi potesse continuare a produrre: esempio ne è la questione del polo produttivo di elettrodomestici Whirlpool del Sud Italia. La politica deve veramente supportare e garantire le reindustrializzazioni. Siamo in forte crisi industriale, Conte continua a sbagliare: quando scadrà la cassa integrazione tanti non avranno tutele e per le imprese saranno guai.
Questo governo quindi ci sta illudendo: nella politica sul lavoro e sull’investimento non c’è nulla, le uniche forme di investimento sono gli Ecobonus e non c’è chiarezza, gli unici investimenti da incentivare sono il monopattino. Il rapporto UglM vede il settore auto che ha perso circa il 90% e settori che stanno in crisi permanente: la disattenzione del Governo lascia tutti disarmati. Non hanno ben chiaro la drammaticità della situazione; dopo il disastro improvviso nel mese di marzo (-85%) e quello di aprile, con l’azzeramento (-98%) delle immatricolazioni di autovetture nel nostro Paese, il mese di luglio stenta a ripartire. Dai dati raccolti dal centro studi dell’Ugl metalmeccanici – conclude Spera – nei mesi di maggio e giugno, gli ordinativi registrano un -70%, e le immatricolazioni un -52%. Tutti gli altri comparti del settore automotive versano in condizioni catastrofiche, nessuno escluso: veicoli commerciali, veicoli industriali, autobus.
La riapertura dei concessionari, a partire dallo scorso 4 maggio, non è bastata a fare riprendere quota a un mercato in profonda crisi. Assistiamo ad una gravissima situazione socio-economica per un intero settore che sostenta oltre 160mila famiglie ed è un asset fondamentale per il PIL italiano che và ben oltre il 10%. Occorre intervenire con urgenza per un rilancio della domanda, prima che sia troppo tardi senza che si aspettino inutili indicazioni da Bruxelles. E’ un dramma in tutta Europa considerato che anche altri paesi, Germania e Francia in testa, hanno presentato le medesime richieste”.