Emergenza coronavirus: l’ipotesi sul tavolo del governo, che in questi minuti è riunito a Palazzo Chigi, è quello di chiudere le scuole in tutte le Regioni d’Italia per quindici giorni già da domani o, al massimo, da lunedì. Nel caso in cui si decida di procedere in questa direzione, sarebbe il premier Giuseppe Conte a dare l’annuncio, forse anche nell’incontro con le parti sociali che si svolgerà nel pomeriggio a Palazzo Chigi.
Tra i nodi principali in corso di valutazione, la necessità di coordinare il rapporto con le Regioni, affidato al ministro Francesco Boccia, in modo da evitare che si proceda in ordine sparso (la competenza sulle scuole è di natura regionale).
E, naturalmente, quello di predisporre meccanismi utili a salvare comunque l’anno scolastico, un particolare a cui lavora Lucia Azzolina che sta studiando anche la maturità da fare al tempo del Coronavirus. La sospensione temporanea, infatti, non sarebbe inferiore a un periodo di tempo di due settimane, e potrebbe essere estesa a un mese. Inutile sottolineare il peso di una mossa di questo genere, così come anche l’importanza nel contenimento del contagio da Covid-19.
Il governo, in ogni caso, è deciso ad affidarsi al parere della commissione scientifica che già ieri aveva consigliato la chiusura per un mese degli eventi sportivi in tutto il Paese.
“Se la situazione dovesse aggravarsi, non c’è dubbio: chiudiamo tutto, a partire dalle scuole. Ma al momento non ci sono le condizioni per misure così drastiche”. Lo ha dichiarato il governatore, Vincenzo De Luca, nel corso della trasmissione “Barba e Capelli”, in onda su Crc radio. “So che la preoccupazione di tutte le famiglie è particolarmente puntata sulle scuole. Si teme, e lo comprendo, che i bambini vengano contagiati. Ma prima di tutto devo puntualizzare una cosa: da ieri queste misure, che prevedono annullamento di eventi, chiusura di scuole o uffici pubblici, sono state centralizzate” In Campania zero focolai “In Campania – continua il governatore – non abbiamo focolai. Le persone risultate positive ai test si sono tutte infettate in Lombardia e in Veneto. Ma, capirete, risulta difficile verificare tutti i cittadini che in qualche modo sono stati o arrivano dal nord Italia, o semplicemente hanno avuto contatti con connazionali che vivono nelle regioni del Nord".