Fortuna, intimidazioni all'istituto che accoglie le sorelline

Sotto tutela dei Carabinieri il luogo protetto dove sono accolte le tre sorelline

La madre nei mesi scorsi aveva consegnato alle tre bimbe un cellulare senza scheda in cui c'era un video di loro che ballano intorno a Caputo. Perché? Si interrogano gli inquirenti

Abusate e allontanate dalla famiglia. Sono le figlie di Marianna Sabozzi compagna di Raimondo Caputo in carcere con l’accusa di aver violentato e ucciso la piccola Fortuna Loffredo. Sono tre sorelline e ora sono accolte in un istituto lontano dai Caivano, dal Parco Vedere. Sono le tre sopravvissute non alla morte, come Fortuna, ma alle sevizie, barbarie che le hanno devastate dentro e che ora psicologi ed esperti stanno tentando di curare superare. Tra gli atti dell’inchiesta spunta un video in cui le tre piccole ballano intorno a Raimondo Caputo, il presunto orco, sdraiato a terra. Quel video lo ha portato la mamma alle tre figlie e ora e agli atti. Perché dare quel telefonino con quelle riprese? 

A far recapitare loro quel cellulare, la loro madre Marianna, nonché compagna dell'indagato e oggi agli arresti domiciliari. Un gesto su commissione? Un caso? Un tentativo sinistro di tenerle legate alla famiglia di invitarle all’omertà? Il documento audio e video ora è depositato agli atti dell'inchiesta.

Nell’istituto si cerca di aiutare tre bimbe di quattro, cinque e undici anni. E poi emerge un altro dettaglio inquietante: la struttura, già durante i mesi caldi dell'inchiesta e dei primi atti d'accusa delle bimbe contro il patrigno, è stata fatta oggetto di intimidazioni che hanno preoccupato le operatrici, ed è sotto tutela dei carabinieri.

Siep