"Violentò Fortuna e la buttò giù"

Il coraggio dei bimbi del Parco Verde la svolta nelle indagini sulla morte della piccola

"Gli adulti ostacolavano le indagini, i piccoli hanno permesso una svolta". Così il procuratore aggiunto di Napoli nord, Domenico Airoma, che ha coordinato l'inchiesta sull'omicidio della piccola Fortuna

Gli adulti tacciono e i bambini si ribellano nel parco degli orrori. Dopo due anni grazie al coraggio dei più piccoli arriva la svolta nell'indagine per la morte di Fortuna Loffredo, gettata giù dal sesto piano di un palazzo nel parco Verde di Caivano. Secondo la ricostruzione dei magistrati: "La bambina è stata uccisa perchè si era rifiutata di subire l'ennesimo abuso". Arrestato un uomo con l'accusa di omicidio: si tratta di Raimondo Caputo, il convivente della madre dell'amica del cuore della bambina e madre anche di Antonio Giglio, un bambino morto in circostanze analoghe un anno prima di Fortuna.

La piccola Fortuna a soli sei anni ha detto no alle violenze ed è stata uccisa. Punita con la morte. Punita per sempre con quel volo dal terrazzo. Altri tre bambini, però, hanno alzato la testa e  hanno aiutato gli investigatori a incastrare la rete di pedofili. Grazie alle loro dichiarazioni le indagini sono arrivate alla svolta.

L'amica di Fortuna riferisce di aver visto Chicca salire all'ottavo piano insieme a Raimondo Caputo. "Che stavano facendo?", le chiede la psicologa nel corso del colloquio. E lei: "La violentava". Il racconto prosegue. Chicca è sdraiata, "anche lui sdraiato e si buttava addosso" a Fortuna, mentre lei "gli dava i calci". "E poi che succede?", chiede ancora la psicologa. E la bambina: "Che lui l'ha buttata giù?[…] la prende in braccio e la butta giù". L'amichetta dice di non aver visto con i suoi occhi la scena, ma solo sentito le urla.

Gli ultimi minuti di Fortuna Loffredo nel racconto dell'amichetta

Questo il racconto dell'amichetta di Fortuna Loffredo sui minuti che hanno preceduto la morte della bambina (fonte ilmattino.it).

Amichetta: "Mia mamma stava nella cucina. Io stavo lavando per terra. Poi Chicca è venuta a bussare alla porta. Mi ha detto: ‘vuoi giocare?'; ho detto io: ‘aspetta, sto lavando per terra'. Si è seduta sul divano e ha detto: ‘a me mi fanno male le scarpe'".

In casa, secondo la bambina c'erano la mamma, la sorellina, Chicca e Raimondo Caputo.

Psicologa: "…chi è uscito con lei? Cosa è successo?"

Pm: "È  uscito qualcuno,è uscita da sola?"

Amichetta: "Con Caputo Raimondo"

Psicologa: "Quindi, è uscita Chicca; poi?"

Amichetta: "Caputo Raimondo".

La bambina riferisce che Chicca e Caputo sono saliti, invece di scendere. Particolare che averebbe visto anche la madre. L'amichetta, una volta finito di lavare, chiede alla mamma di andare a prendere Chicca. Lei e la madre, sempre nel racconto della bambina, avrebbero visto Chicca e Caputo.

Psicologa: "Che stavano facendo?"

Amichetta: "La violentava". Chicca era sdraiata. "Anche lui sdraiato e si buttava addosso". "Chicca gli dava i calci".

Psicologa: "Chicca gli dava i calci. Poi cosa succedeva? Cosa vedete?"

Amichetta: "Che lui l'ha buttata giu'? […] la prende in braccio e la butta giu'".

Pm: "Pensi che l'ha buttata giù perché poi hai sentito o visto qualcosa?"

Amichetta: "Perché ho sentito le urla"

Pm: "Quando avete visto questa cosa, mamma ti ha detto qualcosa? […] per esempio ‘non dirlo a nessuno', ‘manteniamo il segreto', oppure ‘diciamolo a tutto il parco Verde'.

Amichetta: "che rimaneva un segreto…".

"Gli adulti ostacolavano le indagini, i piccoli hanno permesso una svolta". Così il procuratore aggiunto di Napoli nord, Domenico Airoma, che ha coordinato l'inchiesta sull'omicidio della piccola Fortuna: il riferimento è al contributo dato da tre minorenni. Airoma ha parlato di "omertosa indifferenza e colpevole connivenza" riscontrate da parte degli adulti. In particolare è stata un'amichetta della piccola Fortuna a ricostruire con gli inquirenti e una psicologa gli ultimi minuti di vita della bimba.

Redazione Na