Morte Fortuna. L'arresto. La mamma: devono marcire in galera

La tragedia del Parco Verde di Caivano

«Sono sempre stata sicura che fossero stati loro, l'ho sempre detto. Forse si è perso troppo tempo, due anni. Io l'ho detto da quel giorno. Mia figlia amava la vita, non poteva essersi buttata giù. L'ho sempre saputo che era stata uccisa». La mamma di Fortuna ha sempre ripetuto, da quel 24 giugno 2014, che sua figlia era stata uccisa. E da sempre aveva detto che «tra quelle case c'era qualcuno che sapeva». «Lui non l'ho mai incontrato, ma a lei l'ho chiesto e ha sempre negato - dice Domenica - Lei è malata e c'è anche un'altra persona che sapeva tutto, la mamma di quella donna». «Qui c'è un altro bimbo morto come Fortuna, il piccolo Antonio - aggiunge Fortuna - cosa dicono quei due del piccolo Antonio, cosa?». Il parroco don Maurizio Patriciello a commento spiega: «Se quella che gli inquirenti hanno trovato è davvero "là verita!", li ringraziamo. La nostra comunità ha vissuto due anni di sofferenza inimmaginabile, dopo la morte di Fortuna. E se le responsabilità vengono accertate, il colpevole dovrà pagare. Quello che ha commesso è il peccato più orribile che si possa immaginare». Don Maurizio Patriciello celebrò nel 2014 i funerali della piccola Fortuna e non ha mai smesso di sostenere la ricerca della verità: «Ho ripetuto mille volte, dall'altare e in privato: chi sa, parli. Mi auguro che la verità possa finalmente segnare un momento di rinascita per la gente del parco Verde, realtà segnata da estrema povertà ma dove vivono persone perbene, ingiustamente colpite da sospetti generalizzati».

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