Insigne rapinato: si stringe il cerchio delle indagini

Il calciatore dovrà raccontare la vicenda ai piemme napoletani

La rapina fruttata un bottino di circa trentamila euro non è stata opera di sprovveduti né di balordi

La rapina fruttata un bottino di circa trentamila euro non è stata opera di sprovveduti né di balordi. Tutta la verità su quei 90 secondi di terrore di sabato notte. Lorenzo Insigne e sua moglie Genny lo ricostruiranno nelle prossime ore in Procura, dove sono stati convocati in qualità di vittime della rapina in viale Gramsci. 

La fase investigativa è entrata nel vivo. Anche grazie ai fotogrammi delle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza stradale della strada che si snoda subito dopo piazza della Repubblica; un'area ipersorvegliata anche perché nella zona si trova il consolato degli Stati Uniti d'America in città. A distanza di oltre tre giorni da quei fatti il lavoro dei carabinieri della compagnia di Bagnoli si concentra su una ristretta rosa di nominativi. Una decina, per l'esattezza: tutti pregiudicati o soggetti già noti alle forze dell'ordine sui quali gravano i maggiori sospetti.