Il killer del clan Gionta tenta il suicidio in cella

Umberto Onda, in regime di 41-bis ad Opera ha provato a togliersi la vita con un'arma da taglio

Umberto Onda il killer del clan Gionta, in regime di 41-bis ad Opera, ha tentato il suicidio nella cella dove era rinchiuso. Il motivo? I continui spostamenti, ben dieci nell'ultimo periodo, da un istituto di pena all'altro, gli hanno creato un disagio, portando all'esasperazione. Stando alle notizie trapelate, il 43enne lo scorso fine settimana si è provocato diversi tagli sulle braccia che gli hanno fatto perdere molto sangue, fino a quando una guardia carceraria si è accorta della cosa e ha subito allertato i soccorsi.

Ora l'ex reggente del clan di via Bertone si sta riprendendo e le sue condizioni si sono finalmente stabilizzate. Arrestato il 28 giugno 2010 a Brindisi, Onda risultava nel registro dei cento latitanti più pericolosi d’Italia, I carabinieri lo fermarono mentre scendeva da un traghetto proveniente dalla Grecia. Bloccato dai militati il killer non tentò la fuga, ma cerco di depistare gli uomini in divisa, mostrando loro dei documenti falsi.

Riconosciuto fu subito tratto in arresto, visto che sulla sua testa pendeva un’ordinanza di custodia cautelare del 2007, a seguito di una condanna in primo grado a 17 anni di reclusione per associazione mafiosa, omicidio, rapina e ricettazione, oltre ad altre due condanne relative al 2008 e al 2009, sempre per associazione mafiosa ed estorsioni.

Redazione