Lo stupratore della tassista: «Sono cresciuto nella violenza»

Ha chiesto perdono e racconta di fare uso di cocaina

Per il pm Eugenio Albamonte che ha spedito a giudizio il cameriere con l'accusa di violenza sessuale aggravata, rapina e lesioni

«Chiedo scusa per quello che ho fatto, ma non sono un mostro. Ho avuto una vita difficile e quel giorno ho assunto la cocaina». Simone Borgese, il cliente di 30 anni che abusò di una tassista per poi rubarle pochi spiccioli ammette di aver agito sotto l’effetto di stupefacenti chiede scusa con una confessione piena in aula. Il cameriere è accusato di aver picchiato, violentato e rapinato a maggio una tassista da cui si era fatto accompagnare a Piana del Sole. «Ero in preda alla droga quando ho abusato di quella donna - ha detto davanti ai giudici della V sezione collegiale chiamati a giudicarlo - È vero sono stato violento. E poi, per ritardare i soccorsi, ho pure tolto alla tassista le chiavi dell'auto, ma non le ho portato via quello che aveva nella borsetta. A volte non riesco a contenermi. Ho avuto un'infanzia diffcile. Sono cresciuto con un padre padrone, che alzava spesso le mani in casa. L'ho visto picchiare mia madre».