Un anno dopo l'ultima assemblea cittadina dedicata all'emergenza ambientale, la situazione resta invariata. Il prossimo consiglio comunale è fissato per il 31 gennaio, ma, a distanza di 10 mesi dal precedente incontro (primo marzo 2024), nulla è stato realmente fatto.
Il sindaco d’Errico continua ad annunciare iniziative senza indicare azioni concrete. «Abbiamo ottenuto quei chiarimenti - ha dichiarato - dopo l’incontro con i rappresentanti dell’ARPA Campania, necessari per intraprendere ulteriori misure di tutela ambientale e della salute». Tuttavia, le parole non si sono ancora tradotte in interventi tangibili.
L’origine dell’inquinamento
Durante il consiglio comunale di marzo 2024, il dottore Onorati, funzionario ARPA Campania, spiegò che le polveri sottili derivano principalmente da combustione di biomasse, caldaie di riscaldamento e traffico veicolare, mentre solo il 10% delle emissioni è attribuibile alle aziende locali. Nonostante queste informazioni, nessuna misura concreta è stata adottata per migliorare la qualità dell’aria.
Domande senza risposta
Con il prossimo consiglio comunale, le domande restano le stesse: cosa si è fatto in questi mesi per affrontare l’emergenza ambientale? Quali provvedimenti avrebbe dovuto adottare il sindaco e l’assessore per arginare il problema? A queste questioni sembra non esserci risposta, mentre continua il dibattito sull’ormai consueta indignazione per il “disastro ambientale” senza che si individuino soluzioni.
Il ruolo della sanità e l’analisi di un esperto
Acerra continua a essere colpita duramente da malattie tumorali, con molte famiglie segnate da tragedie. Tuttavia, il professor Michelino De Laurentiis, oncologo di fama internazionale e figlio di Acerra, ha dichiarato: «Il problema c’è, ma non è così drammatico. Non tutti i tumori sono legati all’ambiente. Si tratta di processi fisiologici che esisteranno sempre». Queste parole sottolineano la necessità di analisi più approfondite e azioni mirate per separare allarmismo e realtà.
Osservatorio ambientale e nuovi interrogativi
Resta da chiedersi quali risultati siano stati ottenuti dall’Osservatorio ambientale regionale del termovalorizzatore di Acerra. Quali sono state le iniziative prese per tutelare il territorio e la salute degli abitanti? Intanto, emerge una nuova consulenza tecnica richiesta dalla Procura di Nola, relativa allo stabilimento di Acerra. Tuttavia, non offre elementi chiari per comprendere lo stato di salute dell’area.
L’emergenza ambientale di Acerra, purtroppo, sembra essere ancora prigioniera di promesse non mantenute e azioni mancate.