Biancardi: «Carcere a Nola? Si, ma lontano dal centro»

Il sindaco commenta il progetto del nuovo penitenziario da 1200 posti annunciato dal ministro

«Nel territorio di Nola stiamo definendo un progetto per la realizzazione di un nuovo carcere da 1200 posti». Lo ha affermato il Ministro della Giustizia Andrea Orlando nel corso del vertice sulla sicurezza presso la Prefettura di Napoli cui hanno preso parte anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano ed il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini.

Orlando ha riferito del problema sicurezza in Campania e, tra le soluzioni addotte per agevolare il lavoro giudiziario, ha parlato del nuovo penitenziario nolano. Si tratterebbe del terzo istituto di pena in Regione per numero di detenuti dopo Poggioreale e Secondigliano. Il progetto è inserito da diversi anni nel piano carceri ma stavolta, dopo le dichiarazioni del ministro, sembra sia in dirittura d’arrivo. Dovrebbe sorgere in località Boscofangone, in un’area al confine tra Nola e Camposano. A costruirlo sarà il ministero delle Infrastrutture e costerà circa 75 milioni di euro.

L’Amministrazione Comunale di Nola seguirà da vicino l’iter assicurandosi che il nuovo penitenziario non provochi problemi al tessuto sociale. «Abbiamo fornito il nostra parere, consultivo ma non vincolante, al Ministero della Giustizia – spiega il primo cittadino di Nola, Geremia Biancardi – Il ministro Orlando ci ha rassicurato sulla collocazione del penitenziario in un’area distante sia da Nola che dal centro abitato della frazione di Polvica. Dunque, un’area che ben si presta per la realizzazione del carcere, senza che porti alcun nocumento alla vita quotidiana dei cittadini. Inoltre, è bene sottolineare che si tratta di un carcere sperimentale. Infatti, non avrà le mura di cinta. Sarà un penitenziario dove sconteranno la pena quei detenuti che dovranno essere prontamente reinseriti in società. E, pertanto, sarà un concerto basato sull’attività laboratoriale».

 

Faro