Usa il talco le viene il cancro: J&J pagherà risarcimento

Johnson & Johnson costretta a pagare risarcimento milionario

Per la seconda volta in tre mesi la multinazionale americana Johnson & Johnson finisce nel mirino dei giudici del Missouri che la condannano ad un maxi-risarcimento.

Nuova batosta negli Usa per la Johnson & Johnson. L’azienda è stata condannata a risarcire una donna americana convinta di aver contratto un tumore ovarico in seguito all’uso prolungato di talco. La giuria ha fissato in 55 milioni di dollari il risarcimento da destinare a Gloria Ristesund, 62 anni, del South Dakota.

La Johnson & Johnson sta affrontando circa 1.200 cause legali in cui viene accusata di non aver avvisato adeguatamente le consumatrici sui rischi di cancro legati ai suoi prodotti a base di talco. Nel febbraio scorso, J&J ha ‘incassato’ un altro verdetto sfavorevole: un risarcimento da 72 milioni di dollari alla famiglia di una donna morta a causa di un tumore.

Ma l’azienda non ci sta e in una nota ribadisce la sicurezza dell’uso cosmetico e per l’igiene personale del talco e dei prodotti a base di talco. E la portavoce della società, Carol Goodrich, ha annunciato in un comunicato che l’azienda presenterà appello contro il verdetto.

La Ristesund e i suoi legali hanno sostenuto che la donna ha usato prodotti a base di polvere di talco sui genitali per decenni. Nel 2011 la diagnosi di tumore alle ovaie e in seguito l’isterectomia e cure da 174mila dollari. L’azienda ribadisce che i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) “non hanno identificato il talco come un fattore di rischio per il tumore alle ovaie”.

La stessa corte nel mese di febbraio aveva emesso un altro verdetto sfavorevole per J&J, obbligandola a sborsare 72 milioni di dollari alla famiglia di una donna dell'Alabama, Jackie Fox, deceduta in seguito ad un tumore alle ovaie. I parenti di Fox hanno citato in giudizio la multinazionale sostenendo che la malattia e quindi la morte sarebbe stata causata da prodotti contenenti talco, poichè la donna per 35 anni aveva utilizzato borotalco Baby Powder per l'igiene intima. I suoi avvocati hanno sostenuto che il gruppo sapeva dei rischi di cancro legati al prodotto e ha omesso di informare i consumatori, come sarebbe emerso anche da alcuni memo interni dell'azienda presentati al processo. 

Redazione