Le polveri sottili si combattono anzitutto con la vigilanza. Servono inoltre rilevatori comunali di pm10, centraline dell’Arpac ed osservatori permanenti sull’inquinamento dell’aria. Sono queste le proposte avanzate dai giovani democratici dell’’Area Nolana al termine del convegno “Un sorso d’aria impura” tenutosi a Nola nel Convento di Santo Spirito. Proposte contenute in un documento che sarà prima sottoposto alla firma delle cittadinanze, e poi trasmesso alle Amministrazioni Comunali per i conseguenziali provvedimenti. Un punto di partenza per discutere di una problematica seria che investe un’area vasta rientrante nella Terra dei Fuochi.
L’iniziativa è sostenuta da Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania. «L’area nolana-vesuviana risulta tra quelle che registrano una più altra concentrazione di polveri sottili, a livello delle grandi città del Nord. Questo dato – aggiunge Buonomo – ha fatto scattare un campanello d’allarme. Le fonti di questo inquinamento possono essere varie. Bisogna insistere affinché si abbia un quadro clinico-ambientale preciso per capire le ragioni dell’inquinamento e decidere come intervenire. Insieme ai GD e alle associazioni del territorio, stiamo lavorando a questo aspetto».
Da parte del Presidente di Legambiente Campania un passaggio anche sul caso del termovalorizzatore di Acerra. «Lo andiamo dicendo da anni: non amiamo gli inceneritori che, a nostro modo di vedere, un po’ come il petrolio vanno parte di una fase fossile della nostra economia. Gli inceneritori – prosegue Buonomo – vanno superati perché comunque pongono problemi benché possono essere gestiti con criteri innovativi».