Una famiglia su tre non si fida a bere l'acqua del rubinetto. E' quanto viene fuori dai dati diffusi dall'Istat in occasione della Giornata mondiale dell'Acqua, oggi 22 marzo. La scarsa fiducia a bere acqua di rubinetto continua a essere un fenomeno abbastanza diffuso tra le famiglie italiane, anche nel 2015: tre famiglie su dieci (30%), poco meno di una su tre, hanno manifestato questa preoccupazione, contro il 28% dell'anno precedente e in controtendenza rispetto al trend registrato negli ultimi anni. La quota più bassa di famiglie che non si fidano a bere acqua di rubinetto si registra al nord est, la più alta nelle isole (52,3%). A livello regionale, la sfiducia è molto elevata in Sardegna (60,3%), Calabria (49,4%) e Sicilia (49,4%). Qualità ma anche difficoltà nell'erogazione. Nel 2015, l'erogazione dell'acqua nelle abitazioni viene indicata come irregolare dal 9,2% delle famiglie italiane, percentuale in leggero aumento rispetto al 2014 (8,7%).
Il problema è avvertito soprattutto dalle famiglie residenti nelle isole e al sud, con il maggior disagio lamentato in Calabria (37,7%), Sicilia (24,1%) e Sardegna (21,1%). Le regioni dove sono più numerose le denunce di disservizi sono anche quelle dove è maggiore la dispersione dell'acqua immessa nelle reti. Secondo i dati dell'ultimo censimento Istat delle acque per uso civile 2012 in Campania quasi la metà dell'acqua immessa nella rete viene dispersa. Nella nostra regione siamo al 45,8%. In media, nel paese, oltre un terzo dell'acqua che viene immessa nel servizio idrico viene dispersa (37,4%). Tradotto in volumi vuol dire che se per ogni abitante vengono erogati 385 litri d'acqua potabile al giorno, a destinazione arrivano solo 241, quindi per strada si perdono ben 144 litri. Reti colabrodo, ma non solo. Secondo una indagine di In a bottle (www.inabottle.it) un italiano su tre non fa attenzione agli sprechi. Indagine condotta su circa 1300 italiani, uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 55 anni di età. Un italiano su 2 (51%) presta poca attenzione o nulla. Dall'igiene alla cura delle piante, l'ignoranza sul risparmio idrico tocca tutti gli ambiti possibili e immaginabili. In bagno, ad esempio, ci si affida più alla comodità e non sul consumo d'acqua.
G.A.