"Giù le mani dall'acqua, il mio voto va rispettato". Il Forum italiano dei Movimenti per l'acqua si mobilita in difesa della risorsa idrica e lancia una campagna di protesta: intasare gli indiirizzi email dei parlamentari per spingere il Governo ed il Partito Democratico a fare marcia indietro rispetto alla soppressione dell'articolo 6 del testo che definiva il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e ne disponeva l'affidamento esclusivo a enti di diritto pubblico. A far suonare il campanello d'allarme era stata l'approvazione in Commissione ambiente della Camera che approvando un emendamento targato Pd ha stralciato l'articolo 6 sulla ripubblicizzazione dell'acqua. "Il Governo si legge in una nota del Forum, intende portare l'attacco finale all'acqua e alla democrazia attraverso lo stravolgimento della legge sull'acqua e l'esplicita contraddizione dell'esito referendario attuata tramite il decreto Madia. Diviene, dunque, opportuno fare pressione sui Parlamentari.
Pertanto, nei giorni 17 e 18 marzo inviamo tutti una mail ribadendo: 'Giù le mani dall'acqua, il mio voto va rispettato!'".
Questo il testo della mail: "Oggetto: 'Giù le mani dall'acqua, il mio voto va rispettato!'. Gentile Parlamentare, in questi giorni si sta sferrando un attacco decisivo all'esito del referendum 2011. La maggioranza ha svuotato e stravolto l'impianto generale, oltre ai i principi essenziali, della proposta di legge sull'acqua pubblica. Contemporaneamente, ha iniziato il suo iter il "Testo Unico sui servizi pubblici locali", decreto attuativo della Legge Madia n. 124/2015; un manifesto liberista, che prevede l’obbligo di gestione dei servizi pubblici locali a rete attraverso società per azioni, vieta la gestione pubblica tramite azienda speciale e ripristina l’”adeguatezza della remunerazione del capitale investito” nella composizione della tariffa, nell’esatta dicitura che 26 milioni di cittadini avevano abrogato. Si tratta di un attacco senza precedenti all’acqua e alla democrazia. Rivendico con forza che acqua e beni comuni non appartengono a nessuno. Intendo ribadire che non mi rassegno a questo epilogo e mi troverai ancora un avolta nelle piazze con la stessa allegria, rabbia e determinazione, perchè: Giù le mani dall'acqua. Il mio voto va rispettato! Indietro non si torna! Approvare la legge d'iniziativa popolare senza stravolgimenti. Ritirare subito il decreto Madia"
G.A.