Qualità ambientale, la Campania porta a casa risultati deludenti: è quanto emerge dall'indagine del Sole 24 ore sull'Ecosistema urbano 2024, che ha analizzato 106 capoluoghi di provincia.
Tutti i capoluoghi peggiorano rispetto ai dodici mesi precedenti. Molto male Napoli, al quart'ultimo posto in classifica, la peggiore tra le grandi città, Caserta è al 98esimo posto. Salerno retrocede di 11 posizioni classificandosi al 88esimo posto. Meno peggio le aree interne: Avellino nei bassifondi al 66esimo posto, Benevento quella che fa meglio piazzandosi al numero 60 della graduatoria nazionale, guidata da Reggio Emilia.
"Dai dati di questa edizione del rapporto emerge ancora più evidentemente come, per uscire davvero dall'emergenza urbana, sia urgente e non più rinviabile una strategia nazionale in grado di sostenere scelte di indirizzo capaci di rendere le nostre città più sostenibili e al contempo più vicine alle necessità dei cittadini. Non si potrà, infatti, vincere la sfida ambientale e climatica - il commento di Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania - senza una vera e propria rivoluzione delle aree urbane, non solo perché sono i luoghi la maggioranza della popolazione, ma anche perché è in questi territori che si amplificano le crisi ambientali, sociali ed economiche. Occorre infrastrutturarle, realizzando gli impianti industriali dell'economia circolare, riducendo le perdite nella rete di distribuzione dell'acqua, completando la rete di fognatura e depurazione delle acque reflue, dove va garantita una mobilità innovativa, con un trasporto pubblico cittadino e treni pendolari, da e per le città, frequenti, puntuali e moderni. Occorre riqualificare, a partire dalle periferie, gli spazi comuni, con luoghi d'incontro, pedonalizzazioni, corsie ciclabili, vie scolastiche, messa a dimora di nuove alberature, promuovendo quelle foreste urbane utili a mitigare gli effetti delle ondate di calore, creando corridoi verdi per facilitare spostamenti a piedi anche nei periodi più caldi e puntando sulla natura urbana per mitigare l'impatto climatico nelle città, valorizzando la bellezza come leva del cambiamento. Se non ora quando?".
Gli indicatori: la qualità dell'aria
Male Napoli, appena sufficiente Salerno, Benevento, Caserta e Avellino. La concentrazione nell'aria di Biossido di Azoto (NO2) costituisce, insieme al particolato sottile (PM10 e PM2,5) e all'Ozono (O3), uno dei maggiori problemi con cui le amministrazioni devono confrontarsi. Rispetto agli ultimi cinque anni, il biossido di azoto è l'unico parametro che segna una tendenza in calo, ma non per Napoli.
Rete idrica colabrodo, dato in chiaroscuro sui rifiuti
Sono ben tre capoluoghi con perdite superiori o uguali al 50%: primato negativo a Salerno e Caserta con il 61%, segue Benevento con 57%. Rifiuti, mobilità e verde urbano: solo Salerno e Avellino, superano l'obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata fissato per il 2012 rispettivamente con una percentuale del 74% e del 66%. Benevento si avvicina con 63,7% di raccolta differenziata. Chiudono Caserta con il 55% e Napoli, ancora lontana, con 39,3%.
La produzione di rifiuti rappresenta una delle pressioni ambientali maggiori delle nostre città e non solo laddove si sono verificate delle emergenze legate a raccolta e smaltimento. Per questo motivo la riduzione della produzione dei rifiuti è un obiettivo importante individuato dalle politiche europee e nazionali. Napoli con 534 kg supera la media nazionale di 513 kg/abitante all'anno mentre gli altri capoluoghi sono al di sotto della media nazionale.
Trasporto pubblico, un disastro
Napoli migliora il dato dei passeggeri per abitante (salendo da 64 a 79), ma è ancora lontana dalle altre grandi metropoli e città turistiche come Venezia, Milano e Firenze. Guardando alle piste ciclabili, nel 2023 buona performance di Benevento con 22,65 m equivalenti ogni 100 abitanti. Dietro Napoli e Salerno, Avellino fanalino di coda.