Nelle prime otto ore di avvio della nuova piattaforma Siisl sono 1.018 gli accessi per le domande all'Inps per il Supporto formazione lavoro dagli ex percettori del Reddito di cittadinanza che hanno avuto il sussidio sospeso. Lo fa sapere l'Inps spiegando che le domande acquisite completate sono 723, quelle acquisite ma non complete (l'Inps ha comunicato le integrazioni da fare) sono 196 e quelle in bozza (da completare) 99.
Per le 723 domande acquisite e completate è stato inviato al richiedente un numero di protocollo. La persona potrà precompilare sul Siisl il patto di attivazione digitale (Pad) che sarà operativo quando l'Inps avrà completato l'istruttoria. Una volta esaurita questa procedura si sarà avviati ai centri per l'impiego per il Patto di servizio personalizzato.
Formazione e lavoro con 350 euro al mese. Come fare domanda
Parte oggi, venerdì 1 settembre, la prima misura post Rdc. Debuttano il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl), per il quale si potrà cominciare a presentare la domanda, e il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), la piattaforma per l’incrocio tra domanda e offerta di formazione e lavoro. Alla vigilia del debutto, la piattaforma è stata presentata nella sede Inps con la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone.
Domande anche in giorni successivi al 1 settembre
«Il primo settembre non è un click day, non c’è un problema di esaurimento di risorse. Le persone potranno presentare le domande e i processi si attiveranno» ha chiarito Calderone, a margine della presentazione a Roma del Siisl. «Anzi, più ordinato sarà l’accesso alle domande e maggiore sarà la capacità da parte del sistema di analizzarle ed elaborarle. Non ci sono limiti di tempo e numerici di soggetti che possono essere interessati alla misura» ha aggiunto Micaela Gelera, commissario straordinario dell’Inps.
Il Supporto si rivolge a coloro che escono dal Reddito di cittadinanza. Da fine luglio sono arrivate dall’Inps circa 188mila comunicazioni di stop ai nuclei familiari che hanno raggiunto il limite di sette mensilità nel 2023, che non hanno tra loro componenti minori, disabili o over-60 e non sono stati presi in carico dai servizi sociali. Fino a fine anno saranno in tutto 229mila le famiglie coinvolte.
Ecco come funzioneranno Sfl e piattaforma, in attesa dell’Assegno di inclusione (Adi) che partirà il primo gennaio 2024 (destinato) ai nuclei in cui siano presenti almeno un minore o un disabile o un over 60 o un componente inserito in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali.
Il supporto per la formazione e il lavoro
Il Supporto per la formazione e il lavoro nasce come misura di attivazione al lavoro mediante la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro, di servizio civile universale e di progetti utili alla collettività.
Le domande all’Inps
Da oggi si potranno presentare le domande per il Supporto per la formazione e il lavoro direttamente sul sito dell’Inps o tramite i patronati. Chi farà la domanda dovrà quindi registrarsi al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, istituito presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e realizzato dall’Inps, la piattaforma che punta all’interoperabilità e all’incrocio dei dati e quindi delle domande e offerte di formazione e lavoro: qui confluiranno centri per l’impiego, agenzie per il lavoro, soggetti accreditati, enti di formazione, fondi paritetici interprofessionali per la formazione, i comuni, gli enti di servizio civile universale. La piattaforma gestirà poi anche l’Assegno di inclusione. E non sarà destinata solo a coloro che escono dal Reddito ma, a breve, anche a chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro e a chi vuole reinserirsi.
Patto e 350 euro al mese ma con obbligo di seguire il percorso
Per accedere al Sfl sono necessari, oltre alla presentazione della domanda, altri passaggi: bisogna sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (Pad) e contattare almeno tre Agenzie per il lavoro; quindi si potrà essere contattati dal centro per l’impiego per firmare il Patto di servizio personalizzato. Una volta sottoscritto, si potrà accedere a servizi di orientamento, corsi di formazione, progetti utili alla collettività o altre iniziative per l’attivazione lavorativa. Dunque, accolta la domanda, queste persone dovranno partecipare al percorso, durante il quale e per massimo 12 mesi riceveranno un contributo di 350 euro mensili, tramite bonifico da parte dell’Inps.