“Nemmeno un super manager come Vittorio Colao è riuscito a scalfire l’indifferenza e l’inadeguatezza di certa nomenclatura di Stato schiava di lobby e compromessi storici tanto da non procedere con vigore al colpo di spugna su reticenza ed inefficienza statale”.
Non ha dubbi Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2 Rai ed esperto di Pmi. Intanto partono gli strali contro i cosiddetti “Stati Generali dell’Economia” che Confindustria e Cgil insieme hanno bollato come “passerella” e dai quali nulla è emerso che non era giá sul tavolo delle trattative. Come Bonomi e Landini anche Lepre lamenta l'assenza di un piano strategico “quanto più dettagliato possibile a garanzia di una riscossa reale e non solo millantata come oramai accade da troppo tempo”. E mentre Confindustria è pronta a presentare il suo piano rilancio, che prospetta nel 2030 una data storica di ripresa generale, Lepre torna a ribadire il ruolo strategico del Bel Paese sullo scacchiere continentale e non solo. “Sono pienamente in accordo con Carlo Bonomi circa il ruolo internazionale del nostro Paese.
La collocazione stabile e produttiva nel contesto comunitario è prerogativa essenziale al fine di ristabilire i ruoli, e l'Italia è motore d'Europa e non un rimorchio vuoto come alcuni vogliono farci credere”. Lepre ha poi concluso: “Questi Stati Generali alla fine non hanno portato a nulla, nemmeno a capire come risolvere i nodi relativi alle grosse industrie, alla carenza atavica di infrastrutture, e all'azzeramento del cancro burocrazia.
L'Italia non ha bisogno di un governo ‘spottista’ ma di uno che si faccia carico delle responsabilità e dei problemi e li risolva senza se e senza ma”