Giusto il secondo giallo a Brignola, ma il resto?

Nella gara degli Allievi ha suscitato clamore la direzione di gara della terna

Benevento.  

Occorre mettere le cose in chiaro. La seconda ammonizione subita da Brignola nel corso del match di questo pomeriggio è sembrata a tutti un po’ esagerata. L’attaccante giallorosso, dopo aver realizzato un gol da cineteca, si è arrampicato sul divisorio che separa il terreno di gioco dagli spalti. Severino di Campobasso, a quel punto, ha estratto il secondo giallo e costretto l’attaccante di Telese Terme a fare la doccia anticipata. In questo caso il direttore di gara ha interpretato bene il regolamento, il quale dice che è passibile di ammonizione esultare prolungatamente e/o in modo eccessivo. Esempi del genere si sono visti anche in serie A quando Florenzi corse ad abbracciare la nonna in tribuna e fu subito ammonito. Lo stesso Severino ha anche sanzionato l’autore del gol della Juve Stabia, Strianese, che come Brignola si era arrampicato sul divisorio, confermano un metro abbastanza coerente. Ciò che fa salire il direttore di gara sul banco degli imputati è senza dubbio tutto il resto. Basti pensare che la prima ammonizione subita da Brignola è stata letteralmente inventata, perché il giallorosso e l’avversario Elefante hanno dato vita a un contrasto spalla – spalla non punibile con un cartellino. Da segnalare il rigore non concesso sullo stesso Brignola al 4’ del secondo tempo, quando è stato platealmente atterrato da Montella in piena area. Perché, in questo caso, non l’ha ammonito per simulazione se non ha fischiato il penalty? Nel corso della gara molte incertezze hanno portato a innervosire maggiormente la partita e l’espulsione di Morganella, frutto di qualche contestazione di troppo, l’ha dimostrato. A Severino va dato atto che non è stato per niente aiutato dai suoi assistenti Alborelli e Carrieri. Oltre a diversi fuorigioco inesistenti, hanno anche non visto molti colpi proibiti che diversi ragazzi della Juve Stabia hanno rifilato ai giallorossi. Ora il Benevento è costretto a recarsi a Castellammare con due elementi di spicco in meno, ma con la speranza che trovi dinanzi a sé un direttore di gara un po’ più equilibrato.

Ivan Calabrese