Il Partito democratico inaugura la sede di Cusano Mutri

Inaugurata ieri in via San Nicola

il partito democratico inaugura la sede di cusano mutri
Cusano Mutri.  

Nuova sede del PD Titernino nel suggestivo centro storico di Cusano Mutri. E' stata inaugurata ieri in via San Nicola.
Bella e partecipatissima manifestazione inaugurale in cui sono intervenuti il promotore dell’iniziativa, Antonio Vitelli, il capogruppo consiliare, Patrizio Marino di Muzio, il consigliere regionale, Gino Abbate, e il segretario provinciale, Giovanni Cacciano.
Hanno portato il loro saluto, Vincenzo Borzaro del PD di Cerreto Sannita, Luigi Rubano del PD di San Lorenzello e Raffaele Simone, vice sindaco di Castelvenere.
"Aprire una sede di partito oggi, in una società sempre più fluida e social mediatica, è atto che può apparire antistorico, romantico se non addirittura nostalgico" commentano i dem "L’atmosfera, i volti, gli occhi e le emozioni esperite ieri sera nella calorosa nuova sede del PD di Cusano Mutri dimostrano invece quanto la Politica abbia bisogno di vita vera, di passioni, di prossimità, di relazioni umane e di ideali condivisi. Solo se riusciamo a riconferire un’Anima alla Poltica - e noi ce la mettiamo tutta - possiamo sviluppare progetti collettivi nei quali migliori la condizione di vita di tutti e non solo di qualche fortunato singolo. 
Ecco perché una sede di partito ci vuole!
Per incontrarsi, per coltivare una visione comune, per fare politica guardandosi negli occhi e costruire, insieme, una nuova prospettiva per il nostro bellissimo territorio che soffre da tempo, ma oggi più di sempre, della miopia del governo centrale la cui azione nei confronti del sud, e delle aree interne in particolare, è ormai palesemente discriminatoria come dimostrano le vicenda dell’autonomia differenziata e il gravissimo sotto finanziamento della sanità pubblica meridionale e campana.
Pertanto, la nuova sede di Cusano Mutri rappresenta un importante tassello di un grande disegno collettivo cui dobbiamo tutti contribuire per dare forza e gambe  al necessario cambiamento che veda i nostri i territori orgogliosi protagonisti e fautori del proprio destino e non comparse cui destinare i “resti delle festa” ".