E’ difficile vederlo perdere le staffe anche se è un sanguigno. Il direttore Nifo, solitamente, non travalica mai un certo limite. Il nervosismo durante la sfida col Grotta l’ha fatto sembrare completamente da come è di solito e il tutto è nato per il fatto di aver dovuto cambiare casa per questa sfida di campionato. Una decisione mai accettata che ha reso la sfida accesa.
“Solitamente - inizia il direttore Nifo - capita di innervosirmi con le persone ma dopo cinque minuti mi passa subito. Stavolta è diverso, non riesco a mandar giù tutto quello che è successo prima della sfida del Grotta. Un danno enorme per noi sotto tutti i punti di vista tanto che a fine gara i giocatori della squadra irpina sono venuti a salutarmi e a scusarsi con me. Non è possibile farci giocare una gara di campionato e portarci fino a Montesarchio”.
Ripercorrere la storia è abbastanza facile anche se Nifo non si trattiene quando è chiamato a raccontare i passaggi salienti di questa vicenda.
“Ci è arrivata una comunicazione della presenza di circa 400 tifosi del Grotta e a San Lorenzo Maggiore non c’erano le condizioni per preservare l’incolumità. Ho la sensazione che in casa irpina si voleva spostare la sfida sul sintetico di Puglianello. Forse hanno pensato di avere a che fare con ingenui e questo punto la decisione l’ho presa io e ho portato questa partita a Montesarchio. Ci sarei anche andato a Puglianello ma il campo era occupato dalla squadra di Prima Categoria. Avremmo dovuto giocare questa partita di domenica mattina per assecondare una volontà non nostra. Per quale motivo? Abbiamo trovato la disponibilità del presidente Mataluni che ringrazio tantissimo perchè ha contribuito anche al pagamento di una parte del campo per permetterci di giocare”.
Una decisione che è stata presa venerdì in tarda serata, prima di allora non si sapeva dove si doveva giocare questa gara. A San Lorenzo Maggiore a porte chiuse assolutamente no.
“Premetto che a San Lorenzo sono venute tante tifoserie avversarie e non è mai successo nulla. Non si poteva giocare lì a porte chiuse perchè non c’è il concetto di porte chiuse, la struttura attorno è tutta a aperta. C’è accesso libero. Siamo stati in grande difficoltà fino a venerdì sera, fino a che non è stato deciso di andare a Montesarchio e per questo devo ringraziare Prefettura e questura che si sono messi a disposizione. C’è rammarico perchè avremmo potuto giocare e fare il terzo tempo alla fine. Perchè crearci tanto disagio? Non voglio neanche parlare della partita, dell’arbitraggio o del rigore subito, non è quello che conta. Abbiamo perso contro una buona squadra, non una grande squadra, allenata da un tecnico capace, ma il problema è sempre lo stesso, la domanda non cambia assolutamente. Non riusciamo a capire il perchè di tutto questo fastidio che ci è stato creato e del disagio che ci ha comportato. Una trasferta del genere costa tanto e di sicuro non siamo una società che spende e spande”.
Una storia che, comunque, ha creato un solo disagio e questo è oggettivo. Lo ha creato ai tifosi delle rispettive squadre, le uniche due che, al di là di ogni discorso, non hanno potuto vedere uno spettacolo in campo. Non hanno potuto sostenere le proprie formazioni e tifare come hanno fatto fino a ora. E' questa la più grande sconfitta nella diatriba tra Sporting Guardia e Grotta.
di Fabio Tarallo