Chiusa l'esperienza con lo Sporting Guardia, mister Fasano prova a guardare oltre. Prova a cercare una nuova avventura che possa dargli ulteriori stimoli per avvicinarsi ancora di più a un sogno che culla da sempre: fare in modo che quella dell'allenatore diventi una professione. Ma prima di lanciarsi nella nuova esperienza, non si può non affrontare il discorso guardiese, troppo fresco e recente per poterlo mettere alle spalle facilmente.
IL RICORDO PIU' BELLO... – Mister Fasano, a Guardia, ha trascorso anni indimenticabili. Facile chiedergli del ricordo più bello legato a questa esperienza.
“Porterò nel cuore per sempre lo Sporting, ho vissuto anni meravigliosi fatti di grandissime esperienze. Abbiamo sfiorato un grandissimo risultato sempre con budget inferiori rispetto a chi, poi, ha chiuso la stagione davanti a noi. Ho avuto il piacere di lavorare con ragazzi che spesso hanno messo il calcio davanti a tutto. Abbiamo dato l'anima. Il ricordo più bello? Di sicuro la vittoria contro la Forza e Coraggio. Ho visto in campo la squadra che ho sempre desiderato di avere, un successo che mi ha trasmesso emozioni fortissime. Certo ricordo anche il fischio finale nelle sfide con Paolisi e Montesarchio, ma quella contro i beneventani è la gara che ricordo con maggiore piacere”.
… E QUELLO PIU' BRUTTO – Il ricordo più brutto è legato a due finalissime perse.
“Di sicuro al primo posto c'è la finale persa contro l'Olympique Salerno contro la quale siamo stati completamente derubati. E questa è una considerazione che appartiene anche a chi ha assistito alla sfida. Parliamo di due gol annullati senza un motivo, una promozione che ci hanno tolto e che sentivamo nostra. Siamo stati diretti da un arbitraggio poco equo e assolutamente non all'altezza di una sfida del genere. Con la Sessana la delusione è stata inferiore perchè in effetti contro avevamo una squadra attrezzatissima. Se avessimo affrontato un'altra squadra, ora staremmo in Eccellenza.
VITA NUOVA – Ma questa storia, adesso fa parte del passato. Adesso bisogna pensare alla prossima avventura.
“Si è chiuso un ciclo, ora ho bisogno di nuove motivazioni. Ne avevo bisogno dopo tanti anni perchè ho voglia di misurarmi con un nuovo ambiente, mi serve una società che trascini, che abbia tanti tifosi. Serve fare un passo in avanti nella carriera perchè devo capire fino a che punto posso arrivare. Credo sempre che questo hobby un giorno possa diventare il mio lavoro. In fondo mi aggiorno, studio, provo a migliorarmi sempre. Non amo allenare per perdere tempo”.
Fabio Tarallo