Sembrava fossero finiti i tempi in cui il Montesarchio doveva rincorrere la propria gloria lontano da casa. L'aver riavuto l'Allegretto è stata la più grande vittoria della società caudina, il fortino dentro cui rintanarsi in attesa della preda. Inespugnabile nella scorsa stagione, all'Allegretto, e a dir la verità anche lontano, è stata costruita la grande cavalcata che ha portato la squadra di Ferraro a vincere il campionato e festeggiare il salto in Eccellenza. Questo connubio potrebbe spezzarsi nella prossima stagione nell'incredulità generale. L'ufficio Governo del Territorio, infatti, sta per spedire una nota alla società caudina con la richiesta di restituzione delle chiavi e l'ordinanza di sgombero della struttura. Cacciati in malo modo ed è anche inutile chiedere allo stesso presidente Mataluni quale sia la motivazione di tale decisione. Non la sa lui come non la sa il resto della società, si dovrebbe interpellare chi ha permesso a questo Ufficio di prendere una decisione del genere. La società del Montesarchio, almeno per il momento, ha scelto la via del silenzio in attesa di conoscere la risposta dell'Amministrazione ma il presidente Mataluni, proprio per non farsi trovare impreparato, ha già cominciato a sondare la disponibilità di altri campi limitrofi. Di sicuro non è una bella situazione, di sicuro si sta cercando di mettere il bastone tra le ruote a persone che, e questo è un bene ricordarlo, hanno investito di tasca loro per ristrutturare il campo, renderlo a norma e pronto per ospitare sfide importanti. Una spesa ingente fatta per amore della propria città e per la passione per il Montesarchio e per il calcio. L'amarezza monta in casa caudina ed è un'amarezza legittima perchè accettare di doversi allontanare da casa per un motivo sconosciuto non è facile da mandare giù.
Fabio Tarallo