Riccardo Capellini ha scontato una giornata di squalifica contro il Picerno, ma è pronto a rientrare proprio nel derby di domenica al Partenio. Ospite di Ottogol ha provato a spiegare il momento che sta vivendo la squadra giallorossa, ma anche a proiettarla alla prossima sentitissima sfida di Avellino. Non una partita qualunque, ma un motivo di riscatto per una squadra che sembra aver smarrito le sue virtù. Partiamo dal finale dell'intervista, proprio quella che parla di questo tortuoso rush finale della stagione regolare. Obiettivo? “Vincere tutte e quattro le partite, non c'è altra risposta. E vedremo dopo dove saremo arrivati”. Obiettico ambizioso, dunque, è anche un tantino visionario: ricordiamo che il Benevento domenica sarà ad Avellino, quindi osserverà un altro turno di sosta (avrebbe dovuto giocare col Taranto), poi sarà a Cerignola, prima di giocare l'unica gara casalinga rimasta contro il Trapani e chiudere al De Cristofaro di Giugliano. Si parte dunque dalla vicina Avellino. “E' un derby sentitissimo, penso che ci siano tutti i presupposti per andare lì carichi: questa è una partita che bisogna vincerla e basta. C'è un solo risultato che dobbiamo portare via da lì. Noi giocatori viviamo per queste partite”. Almeno nelle parole la determinazione sembra quella giusta, ora bisogna attendere la prova del campo. Capellini scglie anche l'avversario da marcare: “Lescano o Patierno? Dipende da che parte giocano, ma è divertente affrontare avversari così. Preferirei Patierno, ti dà maggiore carica”.
IL GOL CHE MANCA. L'intervista era iniziata sulle difficoltà del Benevento di andare in gol: “Non credo sia una questione di convinzione, anche se nonn ho la formula esatta per dare questa risposta. I miei compagni non li vedo neanche sfiduciati, se il tiro di Pinato entra e vinciamo, andiamo ad Avellino con un'altra testa. Magari non vincendo da tanto tempo, un tarlo in testa può entrare, ma io vedo i miei compagni ogni giorno in allenamento e spesso spaccano le porte”.
PIANO B. A questa squadra, si è detto sempre, manca un “piano B”. Colpa di una fisicità che non c'è: “Non siamo una squadra con molta struttura fisica, ma nel girone d'andata i gol lo abbiamo fatti. E' anche vero che nel calcio i gol arrivano per lo più da palla inattiva, noi non ci riusciamo più e ci dispiace”.
COPPIA CENTRALE. Quella coppia centrale che cambia troppo spesso.... “Credo che ormai ci conosciamo tutti e quattro, io Meccariello, Tosca e Berra, siamo come fratelli, ci alleniamo sempre insieme, non vedo una questione di difficoltà in campo. Ho un buon feeling con tutti, non credo che ci siano differenze tra l'uno e l'altro. I dati dicono che abbiamo più dell'80 per cento di duelli vinti nel corso della partita”.
IL MISTER. Il ritorno di Auteri, un'arma in più? “Il mister sembra non se ne sia mai andato, ci fa lavorare tanto in settimana, e questo è positivo. Sono contento che sia tornato e la sua mano si percepisce sul nosro gioco. Stiamo creando tanto, ma non stiamo ottenendo i frutti che meritiamo, se non entra il pallone è un problema. Speriamo entri domenica, ne abbiamo bisogno”.