Ha una mezza idea di disegnare in maniera diversa dal solito la squadra che affronterà il Picerno. Auteri lo dice ma sta bene attento a non sbilanciarsi troppo: “Potremo cambiare qualcosa inizialmente, ma si tratta solo di dinamiche di gioco, Poi quando saremo in campo ognuno saprà quello che deve fare: nel calcio c'è movimento continuo, al di là del modulo la cosa essenziale sarà quella di far prevalere il collettivo”.
Non è mai stato amante dei numeri, potremmo abbozzare il modulo che intende scegliere, ma potrebbe essere solo un mero esercizio di stile. Tutto dipenderà dai giocatori che deciderà di mandare in campo.
In difesa non dovrebbe modificare la consueta linea a quattro: davanti a Manfredini dovrebbero esserci Oukhadda, Berra, Tosca e Simonetti. Non Meccariello, che ha l'handicap di non giocare una partita da tre mesi. Se serve, però, anche da subentrante, è da considerare pronto.
Centrocampo a tre? Può essere. Con Talia e Viviani a fare legna, e Acampora sulla sinistra a dare più spinta alla fase offensiva.
Per l'attacco le soluzioni non gli mancano. L'impressione è che Perlingieri si accomodi inizialmente in panchina (“Lui è lo stesso giocatore di prima, forte, ma anche questo può servire per crescere”, cioè rimanere inizialmente fuori come col Crotone). Le prove in settimana hanno riguardato molto Starita. In avanti si potrebbe varare un tridente mobile, con Manconi più arretrato e Starita e Lanini più avanti.
C'è ancora una seduta di rifinitura domani mattina, nella quale studiare le ultime mosse. “Tutti ci auguriamo di segnare più gol, ma prima creiamo i presupposti per essere equilibrati e non concedere nulla agli avversari. Questo deve essere il fulcro della nostra ricerca: andare oltre con l'orgoglio e avendo sempre una grande dignità. Che ci deve guidare sul piano collettivo”.