(frasan) “... l'avevo detto io...”, “... vedi i miei conteggi sono giusti...”, “... scommettiamo che...?”.
Già li immaginiamo i discorsi tra amici tifosi giallorossi che scavano nei vecchi appunti e cercano quelle tabelle un po' datate sul cammino della strega. La sconfitta della Juve Stabia ha dato nuova linfa al campionato e ridato un briciolo di speranza a chi in casa sannita ha sempre creduto nella rimonta. L'unico rimpianto è che questa congiuntura sia arrivata ad appena sei giornate dalla conclusione. E così il Benevento si accorge di avere un nemico in più: il tempo.
Di tabelle non vorremmo parlare, ma è indubbio che ci sia anche qualcuno che ha previsto un arrivo a braccetto tra stregoni e vespe. E allora ne approfittiamo per fare un po' di chiarezza sull'argomento. Che accade in serie C se due squadre arrivano appaiate in testa alla graduatoria? Il regolamento parla di classifica avulsa (sia di arrivo a due, che a tre e oltre), vale a dire: 1) Punti negli scontri diretti. 2) Differenza reti negli scontri diretti. 3) Differenza reti generale. 4) Reti realizzate in generale. 5) Sorteggio.
Un regolamento sbrigativo. E iniquo, come quei play off a 28 squadre. Quindi in caso di arrivo a pari punti in testa, nessuno spareggio, ma solo il computo degli scontri diretti. Come dire che avendo perso l'andata per 1 a 0, la squadra di Auteri sarebbe costretta a vincere il ritorno almeno con due gol di scarto se non volesse andare al terzo criterio, vale a dire alla differenza reti generale. Che, a dirla tutta, in questo momento non le arride (+28 la Juve Stabia, +11 il Benevento). Gli altri due criteri sono le carte della disperazione da parte di una Lega che deve assolutamente evitare uno spareggio finale che sarebbe invece l'epilogo più giusto in caso di arrivo a pari punti dopo ben 38 partite e un campionato estenuante.
Ci fermiamo qui sulle regole abbastanza assurde di un campionato folle. Chi ne esce vincitore è da medaglia al valore. Servono le riforme, non ha senso continuare con questo andazzo. Certo “tutto fa spettacolo”, ma forse si specula troppo sulla pelle di società che hanno tutte i loro buoni problemi da risolvere. Altro che alimentare i sogni di una qualsiasi squadra che arrivi al decimo posto della graduatoria ad una ventina di punti dalla piazza d'onore e abbia alla fine più o meno gli stessi diritti di credere di poter salire in serie B.