Juve Stabia. Pagliuca: "Contro la Turris serve la "cazzimma" dello stabiese"

La capolista sente che è il momento decisivo della stagione

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Benevento.  

Non guardare la classifica è quanto di più difficile possa esserci nel corso di un campionato. Eppure, quando c'è da rincorrere la cosa migliore da fare è pensare soprattutto a se stessi. O come dice Auteri: “Pensare a vincerle tutte”. Undici partite da disputare, 33 punti disponibili. Un bel bottino che può determinare ancora dei cambiamenti in cima. Lo sa Auteri, lo sa anche Guido Pagliuca, allenatore della Juve Stabia, la capolista che ha dominato fin qui il campionato, ma che ha conquistato un solo punto nelle ultime due partite. Le vespe rimangono l'oggetto del desiderio da raggiungere per tutte le inseguitrici. Benevento compreso, ovviamente.

Pagliuca a Catania era squalificato, nel derby di stasera contro la Turris tornerà in panchina. E le sue parole in conferenza sono state dirette, senza inutili giri: “Contro la Turris dovremo giocare con la “cazzimma” dello stabiese”. Detta così, da uno che è nato a Cecina (in provincia di Livorno) suona davvero da “chiamata alle armi”. Il tecnico toscano deve aver visto qualcosa che non gli è piaciuto nelle ultime partite, tanto da fargli esclamare: “Dobbiamo giocare senza guardarci indietro e senza guardare troppo avanti. Lavorando forte nel quotidiano”. Poi l'affondo decisivo: “Abbiamo riflettuto sul come siamo nati: umiltà, dedizione e un cuore immenso. Ma serve anche tanta cattiveria agonistica: belli quando c'è da essere belli, brutti sporchi e cattivi quando serve. Dobbiamo dimostrare di essere uomini con le palle”. Ha battuto molto su questo aspetto, forse quello che a Catania gli è piaciuto di meno: “Dobbiamo essere tutti allineati: umiltà, cuore e lavoro. E anche essere cattivi, duri nei contrasti, nelle scelte”. Juve Stabia-Turris sarà una bella battaglia. Come sempre in questo campionato di serie C. Che si prepara un finale scoppiettante.