Ha avuto ragione Lucarelli quando, dopo la vittoria sulla Juve Stabia, esclamò che quella non fosse la partita della svolta per il suo Catania. La svolta non c'è stata e la formazione etnea ha perso anche a Taranto, magari rinviando la svolta alla Coppa Italia e alla partita di mercoledì col Rimini (ritorno della semifinale, già tutto esaurito al Cibali), che rimane l'àncora di salvataggio in una stagione che per il momento è da dimenticare (13° posto, 12a sconfitta stagionale).
Ha insomma vinto la squadra di Eziolino Capuano grazie ad un gol di De Marchi in avvio di partita. Il Catania ha arrancato, come sempre pagando il minore agonismo e un gioco che è poco adatto a questa serie C. Gli jonici, pur considerati di una spanna inferiori sul piano tecnico (ma non è detto...), hanno fatto la partita che dovevano: hanno segnato, sfiorato il raddoppio (con la traversa di Miceli) e tenuto per lo più lontani gli etneti dalla loro porta. Partita tutto sommato poco spettacolare: 8 tiri a 7 per il Taranto (2-1 appena nello specchio della porta), 56 per cento di possesso per gli etnei, 53 attacchi pericolosi contro 42 a favore degli jonici a riprova del loro pragmatismo.
L'anticipo della 28a giornata proietta dunque provvisoriamente il Taranto al terzo posto in classifica a pari punti col Picerno e a sei lunghezze dalla capolista Juve Stabia. Ovvio che tutti gli altri debbano ancora giocare, ma l'attuale posizione serve a capire come stia facendo bene la squadra di Eziolino Capuano.