(f.s.) 181 centimetri di muscoli, il carattere di un combattente, un sinistro graffiante. Lo chiamano “El tigre” per questo, all'anagrafe è invece Alexis Ferrante, argentino di nascita (Buenos Aires, 27 giugno 95), italiano di adozione visto che è arrivato nel nostro Paese che aveva appena 12 anni.
Qualche provino all'Inter da bambino, poi gli avvii nelle giovanili del Piacenza fino all'esordio in serie C. E' lì che lo nota Walter Sabatini e ne rimane folgorato. Il noto manager decide così di portarlo alla Roma. Nel settore giovanile della “magica” si forma e vince una Coppa Italia e una Supercoppa, prima di essere persino convocato nella squadra dei grandi, con De Rossi e Pjanic, da Zeman nel 2013. Dopo quell'emozione la serie di prestiti: L'Aquila, Lumezzane, Lucchese, Savoia. Esperienze formative, ma anche un'attesa vana di fare il salto di qualità. Così ascoltando le sirene dell'Atletico Lisbona strappa il contratto della Roma un anno prima della sua conclusione. Il trasferimento in Portogallo però non si concretizza e lui rimane senza squadra, dovendo ripartire dalla serie D. Ma reagisce e ritrova la B col Brescia nel 2017, poi ancora C a Pisa, Fano e Terni. Dall'Umbria in prestito al Foggia dove ritrova il boemo Zeman e dà il meglio di sé chiudendo con 13 gol e 2 assist in 35 partite. Il resto è storia recente: ancora prestito all'ambizioso Cesena di Mimmo Toscano, la promozione in B sfiorata e il ritorno questa estate alla Ternana, che lo impiega in Coppa Italia e per un tempo nell'esordio in campionato il 19 agosto contro la Sampdoria in attacco in coppia con Falletti.
Infine la sorpresa dell'ingaggio da parte del Benevento, dopo che mezza serie C lo aveva cercato. Già oggi è atteso in città per le visite mediche e per la firma. Poi inizierà la sua ennesima avventura calcistica. Questa volta in giallorosso.