Si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip Roberto Nuzzo, dinanzi al quale è comparso oggi pomeriggio in videoconferenza dal carcere di Cuneo, il 62enne di Montesarchio – il suo difensore, l'avvocato Pierpaolo Taddeo era in Tribunale, collegato a distanza- arrestato dalla polizia postale e dalla sezione di pg della polizia presso la Procura per una ipotesi di violenza sessuale aggravata ai danni della nipote e della figlia della seconda moglie.
Bocca chiusa, dunque, durante l'interrogatorio di garanzia – la difesa ha chiesto la revoca della misura e, in subordine, i domiciliari- dell'uomo, finito al centro di una inchiesta che, diretta dal pm Licia Fabrizi, ha messo nel mirino le condotte che l'indagato avrebbe mantenuto a Montesarchio nei confronti della giovane nipote, costretta dai 7 ai 13 anni, ad atti sessuali di varia natura, e della figliastra, alla quale lo stesso 'trattamento' sarebbe stato riservato dall'eta di 8 anni e anche quando la ragazza aveva raggiunto la maggiore età.
Una storia sconcertante, il 62enne sapeva di essere sott'inchiesta perchè nell'estate 2024 aveva subito una perquisizione conclusa con il sequestro dei dispositivi elettronici – computer e telefonini -che aveva a disposizione, e dalla cui analisi informatica sarebbe emerso un video registrato nel buio di una stanza e dai contorni che sarebbero indefiniti.
Per le parti offese gli avvocati Ileana Corrado e Fabio Russo.