Il Benevento Calcio ha ufficializzato in serata l'arrivo di Matteo Andreoletti e del suo staff. L'allenatore ex Pro Sesto ai microfoni di Ottochannel si è detto entusiasta di abbracciare questo nuovo progetto:
“E' stata facile la scelta di Benevento, parliamo di una società forte, di un direttore che ha lavorato in categorie importanti. Per me è un onore essere nel Sannio e rappresentare questi colori. Sarà una esperienza fantastica, ci metterò il massimo impegno per far bene.
Ha già le idee chiare il neo allenatore su quello che dovrà essere il suo Benevento.
“Mi piace vedere una squadra coraggiosa, che non ha paura di attaccare, che ha aggressività, una squadra nella quale i tifosi possano riconoscersi, un gruppo con una chiara identità, che ha tanta voglia di fare e che lavori bene in settimana. Tutto passerà attraverso gli allenamenti”.
Andreoletti è reduce da una esperienza positiva nel campionato di C.
“Ho fatto bene con la Pro Sesto. Se oggi sono al Benevento è proprio grazie a quei calciatori che hanno messo in campo le caratteristiche che chiedo sempre: determinazione, aggressività, voglia di fare. Sono qualità che fanno parte del mio modo di essere allenatore. Sono convinto che le troverò anche qui e che faremo cose importanti”.
Il tecnico non ha dubbi sul suo modello da seguire.
“Qui sono passati allenatori importanti. De Zerbi è un maestro del gioco basato sulla costruzione dal basso. Noi giovani ci ispiriamo a questo nuovo modo di fare calcio, ma io non sono un integralista. Mi interessa l'intensità, la caratteristica più importante nel girone che andremo ad affrontare. Dovremo avere una identità chiara e dovremo lavorarci sin da subito”.
Il girone C sarà per lui una incognita. Ma ciò non lo spaventa.
“E' la mia prima esperienza al Sud come allenatore, non ci sono mai stato nemmeno come giocatore. Sarà un campionato difficile, affronteremo partite in campi complicati, ma non dimentichiamo che sempre di calcio si parla e che si gioca comunque in 11 contro 11. Abbiamo le possibilità per far bene, conterranno le motivazioni e l'impegno”.
Allenatore giovanissimo: ci sono dei vantaggi ma anche delle difficoltà.
“Tra i pro c'è sicuramente un entusiasmo fuori dal comune. Perché quando a 34 anni ti capita una occasione come questa, non puoi non trasferire questa passione ai tuoi calciatori. E credo che questa sia stata una delle motivazioni principali che ha spinto la società a credere in me. I limiti possono essere legati ad una non vasta esperienza ma avendo un presidente come Vigorito e un direttore come Carli, beh, riusciremo a superarli con i loro consigli”.
L'ultimo pensiero va ai supporters della Strega.
“Saluto i tifosi, è motivo di orgoglio per me essere qui, spero di vederli presto al campo a sostenerci, ne abbiamo bisogno. E sono certo che attraverso la determinazione dei miei giocatori, torneremo a farli innamorare e li renderemo orgogliosi”.