Il Benevento tra presente e futuro

Non si distoglie lo sguardo dalla sfida del Curi, ma i pensieri sono già rivolti alla ricostruzione

il benevento tra presente e futuro
Benevento.  

(f.s.) Dal Curi al... Curi, tracciando un solco lungo 14 anni, 8 mesi e 19 giorni. Il destino ci ha messo di suo e fa concludere l'avventura di B sullo stesso campo dove la società del presidente Vigorito iniziò la sua strada in terza serie. Era il 31 agosto del 2008, la formazione allenata da Papagni aveva appena messo la testa in C1 dopo la splendida cavalcata della stagione precedente. Esordio al Curi proprio contro il Perugia: vantaggio di Statella, poi rimonta degli umbri con Mezavilla e gol nel finale di Alessio Campagnacci, enfant prodige del Grifone. Ricorsi storici, nel calcio ce ne sono in abbondanza.

Al Curi si gioca di venerdì. E' il giorno scelto dalla Lega per chiudere la stagione regolare di questo campionato. La Strega lo fa con un groppo in gola, ma anche con l'orgoglio del suo patròn che sta già disegnando il futuro insieme ad un costruttore esperto, che ha il simpatico “vizietto” di prendere giocatori sconosciuti, valorizzarli e poi rivenderli a peso d'oro. Progetto ambizioso come sempre, soprattutto un progetto articolato: prendere giocatori giovani, che abbiano già le stimmate di quelli vincenti. Un progetto sostenibile, per dirla con termini attuali.

Ci sarà tanto da lavorare per Marcello Carli, che dovrà rimettere i mattoni uno sopra l'altro per riavere una squadra con un'anima forte e vincente. Avrà il tempo per ingegnarsi, per scegliere l'allenatore, per capire se c'è ancora qualcosa di buono da salvare di questa sciagurata squadra che s'è fatta travolgere dagli eventi.

Domani sera si chiude al Curi, contro un'altra squadra disperata, che ha ancora qualche chance di evitare la retrocessione diretta e di agganciare i play out. Il Benevento all'ultimo atto dovrà avere la rabbia di chi non è riuscita ad evitare la sorte peggiore, ma anche la lucidità di perseguire un risultato che, chissà, tra un po' potrebbe anche avere un significato concreto, se tra le maglie della Covisoc si impigliasse più di una società. La stagione delle speranze accoglie anche la proposta del presidente del Cosenza Guarascio che considera eccessivo il turn over di sette squadre a stagione (3 promosse e 4 retrocesse) per garantire una sostenibilità economica tra le società di B: e allora “perchè, in attesa delle riforme, non riportare il format della serie cadetta a 22 squadre?”.

Per un giorno ancora la mente andrà al calcio giocato, a questa sfida in terra umbra attesa tra naturale scetticismo e un briciolo di speranza. Nel dubbio non sarebbe male vincerla. Agostinelli, persona onesta e per bene, ha detto subito che la Strega giocherà per conquistare questi ultimi 3 punti. Hai visto mai..? Qualche problema di formazione ce l'ha: gli mancheranno Letizia, Acampora e Improta, mentre riavrà Viviani non proprio al meglio. C'è però Schiattarella e dietro si può ripristinare la difesa a tre (Veseli, Glik, Tosca). Cosa accadrà nella lunga estate di transizione non lo sappiamo, ma una cosa è certa e apre il cuore alla speranza: il Benevento è già al lavoro per ricostruire qualcosa di importante dalle macerie di questa stagione. Ed è la cosa che conta di più.

Nella foto il neo direttore tecnico del Benevento insieme a Federico Dimarco dell'Inter, uno dei profili più interessanti del calcio italiano, passato per Empoli nel 2016/17