(f.s.) Il pareggio non paga. Ma questo, da quando la vittoria vale 3 punti, è cosa risaputa. Del resto basta dare uno sguardo ai numeri della serie B: in vetta ci sono Frosinone e Reggina con i ciociari che non hanno mai pareggiato quest'anno (10 vittorie, 3 sconfitte) e con i calabresi che lo hanno fatto in una sola occasione, sul campo del Cagliari (poi 8 vittorie e 4 sconfitte). E' la vittoria della matematica, se volete di un calcolo banale: meglio una vittoria e una sconfitta, che due pareggi.
Il Benevento ne ha ottenuti 5 finora ed è più o meno in media con il resto della truppa di B (solo Bari, Pisa, Spal e Cittadella ne hanno ottenuti di più: 6).
I numeri spesso descrivono quelle situazioni che altrimenti sembrano difficili da spiegare. Sono da analizzare soprattutto gol fatti e subiti dalla Strega in queste prime 13 giornate della stagione: 12 quelli realizzati, 14 quelli incassati. Bisogna dire che la squadra di Cannavaro si è difesa in maniera sufficiente: i gol incassati (14) la pongono addirittura al 6° posto insieme all'Ascoli, meglio di tante cosiddette “grandi” come Cagliari, Bari, Brescia. Quello che lascia a desiderare è il computo dei gol segnati: solo 12 che valgono un gramo 18° posto, davanti solo a Cittadella (11) e Perugia (9).
Anche sabato a Ferrara, dove tutto ha funzionato meglio, quello che ha lasciato a desiderare è stata la pericolosità sotto porta: i numeri sono un mezzo paradosso, perchè fanno risaltare un possesso palla del 61% con ben 21 tiri scagliati verso la rete di Alfonso (contro i 6 della Spal). Il fatto è che di questi 21 tiri solo 5 sono finiti nello specchio della porta. A dirla breve due hanno gonfiato la rete e tre sono stati parati dal portiere spallino. Un po' poco rispetto al volume di gioco prodotto.
Verrebbe da dire: “Chi tira, mai sbaglia”, l'aforisma che Cannavaro prese in prestito da uno dei suoi maestri, Boskov, per dire che gli attaccanti devono provarci di più. Questa volta non si può dire che non ci abbiano provato, se è vero (come è vero) che i tiri scagliati verso la porta di Alfonso sono stati ben 21, ma è evidente che ora, dopo il lodevole tentativo, bisogna anche trovare maggiore precisione. Insomma, serve un Benevento più pericoloso in attacco, per far sì che anche il numero di pareggi si assottigli e lasci spazio a qualche vittoria in più. Questa volta abbiamo fatto parlare i numeri, ma la traduzione in fatti concreti è abbastanza semplice.