“In vista dell’assemblea del circolo cittadino del PD di Benevento del 18 luglio, io ed altri democratici, candidati ed iscritti al Pd, rappresentiamo tutto il nostro disagio per la scelta di tenere la prima assemblea cittadina post-voto con all’ordine del giorno esclusivamente l’elezione del segretario anziché, come è necessario, compiere una serena, approfondita e vera analisi del risultato elettorale”. A dichiarlo è Annalibera refuto della direzione regionale del partito democratico della Campania. “In tal modo – spiega Refuto -, con il frettoloso rinnovo dell’organo monocratico, il gruppo dirigente del PD dimostra di non aver compreso affatto che il risultato elettorale così negativo rappresenta la più grave e drammatica condizione che il partito abbia mai vissuto, tenuto conto che la sconfitta - le sconfitte – non può considerarsi come un incidente di percorso legato alla contingenza del momento ma, tra le altre cause, rappresenta il rifiuto dell’intero impianto della proposta politica e delle modalità di gestione del partito. Stante questa condizione, chiara a tutti, a nostro avviso è necessaria una precisa assunzione di responsabilità che avvii una fase vera di dialogo interno e di rinnovamento delle classi dirigenti. È questa a nostro avviso la condizione basilare per recuperare il raccordo con l’opinione pubblica della città capoluogo ed i cittadini dell’intero territorio sannita. Se questo non sarà compreso si porranno le basi del progressivo isolamento e della marginalizzazione del partito democratico.
Che la situazione sia molto seria e preoccupante lo ha valutato anche la direzione regionale del PD, che tra gli altri ha registrato sul tema “Benevento” anche l’intervento della responsabile nazionale Mezzogiorno, l'onorevole Stefania Covello, e che ha trovato nella relazione della segretaria Tartaglione, il suo momento politico più rilevante. Infatti – spiega la dirigente sannita del partito - la segretaria regionale ha affermato che “è significativo il caso di Benevento, dove il Pd è stato sconfitto al ballottaggio. Un caso sintomatico sotto due punti di vista: perdiamo una città che abbiamo amministrato per lungo tempo e la consegniamo nelle mani di Clemente Mastella. Difficile etichettare la scelta degli elettori come un voto di protesta, impossibile parlare di vero o presunto nuovismo quando si ha a che fare con un esponente politico a dir poco della Prima Repubblica. Un risultato che dunque richiede una riflessione ancora più approfondita sul territorio e che va detto è già partita con le dimissioni del segretario cittadino” e, ricordiamo, anche del presidente dell’assemblea stessa. Per queste ragioni noi chiediamo all’assemblea e al segretario provinciale di comprendere l’indirizzo che giunge dal livello regionale e di individuare nella riunione di lunedì il luogo e l’inizio di un nuovo percorso che necessariamente dovrà interessare anche la dimensione provinciale del partito, in vista anche di appuntamenti importanti come il referendum confermativo della riforma costituzionale del prossimo autunno. Noi siamo disponibili a partecipare con impegno a questo percorso, ma sia chiaro non accetteremo più atteggiamenti di chiusura, arroccamento ed autoreferenza che a nulla possono servire se non a garantire l’esistenza in vita di una dirigenza che ha mostrato tutti i suoi limiti in questa fase”.