La capacità di guardare al mondo per scegliere le esperienze migliori da seguire e la voglia di restare ancorata alla radici: quelle dell'appartenenza ad una terra, alla sua gente e alle sue idee; e quelle della conoscenza, unica strada da seguire.
E' troppo presto per i programmi, non lo è per le buone idee. Melania Petriello che sarà assessore alla Cultura e alla Bellezza del Comune di Benevento se Raffaele Del Vecchio sarà sindaco della città ha raccontato le sue in un incontro partecipatissimo con gli operatori culturali.
E se le priorità sono i teatri e il Festival Benevento Città Spettacolo ma anche nuovi spazi di festival, Melania Petriello immagina il futuro: «Esiste un patrimonio comunale immobiliare importante: votiamolo a residenze per artisti. Le grandi città europee stanno investendo in questo, è un modo di rimettere a servizio della città il patrimonio che abbiamo costruito, facciamolo anche noi».
E ancora: «Dovremmo immaginare di costruire una scuola, un'accademia in questa città. Perché non esiste sviluppo culturale fuori dall'educazione».
Più volte ha ribadito le sue linee guida: condivisione, comprensione e ascolto. «Non sono la più meritevole, non la migliore – ha chiarito - ma credo di essere quella che conosce le risorse di questa città, la sua gente, le sue idee. L'assessorato che sogno è un grande spazio di lavoro collettivo, dove ognuno porta qualcosa e con una porta sempre aperta».
Le due linee da seguire, dunque, sono: «Una programmazione con le risorse della città seguendo la strada dell'Europa che è riuscita a fare della cultura speculazione intellettuale ed economia della cultura.
Il collegamento con altre realtà perché Benevento non è una città isolata in un contesto più o meno fortunato ma deve essere Città di Cultura in contatto con altre realtà».
«Merito e qualità sono questi i criteri che mi hanno portato all'individuazione di Melania Petriello per questo ruolo». Così l'ha presentata Raffaele Del Vecchio. «Sono tante le cose realizzate negli anni trascorsi, a partire dal riconoscimento Unesco che ha aperto una strada. Basta con le sciocchezze sui teatri chiusi. Sono sette i nuovi spazi teatrali che abbiamo riaperto. Ora, però, occorre guardare avanti. Trovare il modo di far vivere quegli spazi perché, purtroppo, non ci sono fondi pubblici a disposizione per questo. Eppure abbiamo associazioni ed esperienze che cercano uno spazio in cui lavorare. La mia intenzione, da sindaco, sarà quella di proporre una modifica al regolamento degli spazi comunali, per permettere a chi svolge attività culturali di farli vivere».
Mariateresa De Lucia