Pd: tra nuove scosse e voglia di voto

Del?Basso De Caro: «Si rischia che diventi solo un duello individuale»

Benevento.  

Le scosse, all'interno del Pd, non accennano a placarsi dopo il naufragio del nome unitario. Dopo Paolucci, che ha lasciato il partito, anche le primarie perdono un protagonista: Gennaro Migliore, dopo un colloquio con Renzi a Palazzo Chigi in mattinata, ha deciso di abbandonare la competizione. Restano in campo solo De Luca e Cozzolino, per il Partito Democratico, assieme a Di Lello e Di Nardo per il centrosinistra. Ma tra i dem, quella riguardante Migliore, non è l'unica e l'ultima novità di giornata: Vaccaro, altro sostenitore del nome unitario, si è autosospeso. Il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Del Basso De Caro, invece ha scritto in una lettera: «Non ho ascoltato alcuna proposta idonea a delineare un'idea condivisa di Regione, del suo sviluppo equilibrato, delle sue funzioni territoriali. Ho per contro assistito al valzer delle candidature, delle autocandidature, delle disponibilità annunciate e di quelle “sottotraccia”, tutte slegate dai temi programmatici la cui elaborazione, verità, era e resta patrimonio di tutto il Partito e dei suoi organismi dirigenti. Le primarie rischiano di trasformarsi in un duello individuale che sollecita una partecipazione popolare estranea alle finalità che, sin dal 14 ottobre 2007, hanno contrassegnato il Dna dei democratici. Mi auguro che la lungimiranza e il buon senso prevalgano, per evitare che il lungo sonno della ragione continui a generare mostri». Timore condiviso da altri nel Sannio: le primarie nascono male, è il ragionamento, finiranno peggio... e il momento peggiore non sarà domenica, con l'apertura delle urne, ma lunedì, con un risultato che «in pochi riconosceranno, qualunque esso sia». Si temono, in pratica, nuove spaccature, mentre viene dato per certo che, a prescindere dall’esito dalle primarie, e magari incentivato da un numero di votanti, magari anche solo leggermente bassino, ci sarà un commissariamento da parte di Roma per quella che viene ritenuta la parte colpevole della vicenda: il Partito Democratico di sponda napoletana e casertana, in particolare. Tutt'altro invece l'umore nei gruppi «pro primarie»: entrambi gli schieramenti si danno da fare e sono sicuri di ottenere un ottimo risultato, sia in termini di votanti in generale, sia per quel che riguarda il candidato sostenuto. Ma più forte pare, anche giudicando dai social, la soddisfazione per il naufragio del tentativo di far fallire le primarie: tanti, i post e gli sfottò per l'ala anti – voto.

 

di Cristiano Vella