Fuoco incrociato sulle Regionali. Nel Pd e in Forza Italia si va avanti senza esclusione di colpi. Dopo le bordate del sindaco Fausto Pepe contro le possibili scelte dei democratici, sono arrivate anche le durissime accuse del vice coordinatore provinciale di Forza Italia, Mario Ascierto Della Ratta.
Nel mirino il consigliere regionale uscente (e autoricandidato), Luca Colasanto, ritenuto incapace di capire il territorio, di farsi portavoce delle istanze dei cittadini, ma anche di incidere positivamente sulla necessità di innovazione richiesta a gran voce dal Sannio. Una bocciatura su tutta la linea, condivisa da un buon numero di esponenti del partito in provincia di Benevento. Del resto dell’impegno di Colasanto nel consiglio regionale resta ben poca traccia.
Non ci sembra si sia dimostrato un fervido protettore degli interessi delle zone interne. E neppure si ha notizia di una sua difesa a spada tratta dei territori dall’attacco dei petrolieri: certe dichiarazioni a fine mandato fanno a pugni con il niente degli anni precedenti. E chi poco ha fatto in consiglio regionale per la sua terra e la sua gente non ha buoni motivi per procedere ad una autocandidatura che scontenta, prima di tutti, proprio i suoi stessi compagni di partito.
Le zone interne chiedono altro. Rappresentanti capaci di raccoglierne gli umori e le richieste e trasformarli in linea politica. Ma non solo: di difendere davvero l’integrità di questa terra, iniziando a dire un no senza iprocrisie alle holding del petrolio già pronte con le trivelle a bucherellare e inquinare.
di Luciano Trapanese