La Gosaf non effettuerà più la riscossione dei tributi per conto del Comune di Benevento. Un provvedimento atteso da tempo, la cui ufficialità è arrivata ieri pomeriggio nel corso di un vertice al quale hanno preso parte gli amministratori del capoluogo e i rappresentanti delle sigle sindacali. Quella di ieri è stata una giornata importante sul fronte della vertenza che interessa da vicino i nove lavoratori dell’azienda impiegati a Benevento. Cominciata con l’assemblea permanente in sede e con una questione che è divenuta confederale dopo la “rottura” fra le sigle di categoria. All’incontro erano presenti Fausto Pepe, il segretario Rosita Galdiero e la responsabile Filcams-Cgil Antonella Rubbo. «La situazione è precipitata perché non c’è stata alcuna consultazione con le organizzazioni sindacali - spiega Rosita Galdiero - . Oltretutto, rispetto agli annunci di riduzione di orari e cassa integrazione, la Filcams non poteva essere assolutamente d’accordo». E ad Ottopagine il segretario provinciale spiega il perché:?«La cassa integrazione si sottoscrive nel momento in cui c’è una riduzione delle commesse o quando si ha a che fare con uno stato di crisi che interessa un intero settore. In quel caso, si fa ricorso agli ammortizzatori sociali - spiega l’esponente Cgil -. Qui invece siamo in presenza di un’azienda protagonista di un procedimento di natura giudiziaria, di cui la Guardia di finanza ha sequestrato i conti correnti». E ancora:?«Se i dipendenti sono senza retribuzione da quattro mesi, un motivo ci sarà. E non credo affatto sia per colpa della crisi. Oltretutto, come Cgil - rivendica Galdiero - siamo protagonisti da sempre di una battaglia all’insegna della legalità e della trasparenza. Come avremmo potuto sottoscrivere la cassa integrazione in queste condizioni?», è la domanda che si pone il segretario. Ieri, dunque, la svolta con la revoca per «inadempienze contrattuali» del contratto fra il Comune di Benevento e la Gosaf. I tempi tecnici imposti dalla burocrazia e il provvedimento diverrà immediatamente operativo, aprendo dunque una nuova fase per Palazzo Mosti. L’affidamento temporaneo dovrà passare poi in consiglio comunale, in attesa di un nuovo bando per individuare la nuova ditta chiamata a gestire il servizio riscossione tributi. «Il sindaco Fausto Pepe, come aveva ribadito da tempo, si è impegnato nell’inserire la clausola di salvaguardia per tutelare i lavoratori di Benevento. E’ questa - sottolinea Galdiero - la strada maestra per andare concretamente incontro alle esigenze dei lavoratori». E’ chiaro, però, che adesso si dovrà procedere - in attesa del nuovo bando - ad un affidamento temporaneo. A tal proposito, pare pressoché scontata la scelta di affidarsi al Gruppo Andreani, che conosce bene la realtà di Benevento. «Ci sono tutte le premesse, come ha garantito il primo cittadino, per poter contare su un’azienda solida capace di affrontare i nodi sul tappeto. La Cgil seguirà con attenzione la vicenda, come ha sempre fatto del resto. Non dimentichiamo infatti che dei nove lavoratori del capoluogo, otto sono iscritti al nostro sindacato. Anche per questo non capisco la presa di posizione di chi si lancia in proposte quantomai improbabili e che di sicuro non vanno nell’interesse dei lavoratori ma solo dell’azienda». Il riferimento, manco a dirlo, è alla Uil.?Proprio ieri, però, il segretario Fioravante Bosco ha fatto sapere che, al di là delle aperture dei giorni scorsi, «senza garanzie sul futuro dei lavoratori e sul pagamento dei tre stipendi e mezzo mancanti, non ci potrà essere alcun accordo». Insomma, sull sfondo c’è anche un braccio di ferro fra sigle sindacali che non aiuta a rasserenare gli animi già esasperati dei dipendenti. «C’è anche l’impegno - conclude Galdiero - a fare pressioni sull’amministratore giudiziario affinché si possano mettere sul piatto i soldi che spettano ai lavoratori. La nostra priorità era e resta quella di salvaguardare i livelli occupazionali».
di Giovanbattista Lanzilli
