Una nuova mobilitazione per l'acqua pubblica. E' quella che potrebbe partire da Napoli, dopo che nel capoluogo partenopeo è andata in scena l'incontro con padre Alex Zanotelli, sindaci e associazioni impegnate in tal senso. Una vicenda, come si ricorderà, non nuova. Considerando che sulla questione c'è stato un referendum nel quale la decisione popolare è stata alquanto netta. E però, a distanza di anni, i provvedimenti legislativi via via assunti dai governi regionali che si sono susseguiti non sono andati in questa direzione. Di qui dunque il rinnovato impegno per una nuova mobilitazione popolare. Non solo la Campania, ma anche altri luoghi e regioni del Mezzogiorno in campo per dire “no” alla prospettiva di un Ato unico come sembrerebbe intenzionato ad adottare il neo-presidente della giunta regionale Enzo De Luca. Dopo la sentenza della Corte costituzionale che di fatto ha bocciato la legge promossa nel 2014 dalla giunta Caldoro, il nuovo corso di Palazzo Santa Lucia – a detta di tutti coloro che si sono mobilitati – sembrerebbe impegnato lungo lo stesso solco di chi l'ha preceduto.
La prospettiva di una struttura unica potrebbe infatti avere come immediata ripercussione l'estromissione dei Comuni che si troverebbero, così, di nuovo spiazzati. Anche per questo il Movimento 5 Stelle si è già attivato in Regione per presentare una proposta alternativa che garantisca, appunto, la gestione pubblica. Fra i casi citati nel corso della riunione in terra napoletana, quello della Gori: nome che ha aleggiato per mesi nei municipi della Bassa Irpinia e che adesso torna prepotentemente d'attualità. Attualmente la società ha un'esposizione debitoria nei confronti della Regione che ammonta a svariati milioni di euro, che potrebbero essere ripianati proprio dai cittadini. Mentre il piccolo Comune di Roccapiemonte, nel salernitano, è fra quelli che si batte proprio per dire “no” alla società in questione. Insomma, una vicenda intricata ancora senza soluzione. I movimenti ed i sindaci “barricaderi”, però, una certezza ce l'hanno: la gestione dell'acqua deve restare pubblica. Senza se e senza ma.
Giovanbattista Lanzilli