“Difendere la scuola pubblica universale dall'avanzata dell'autonomia differenziata”. Il Presidente della Campania Vincenzo De Luca rimarca l'obiettivo in occasione della sua visita nel Sannio dove ha inaugurato la nuova scuola dell'infanzia di Foglianise.
Si è tenuta nel primo pomeriggio la cerimonia inaugurale del nuovo edificio della Scuola dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo “Padre Isaia Columbro da Foglianise”, finanziato con fondi della Regione Campania e Vincenzo De Luca, insieme all’Assessore regionale alla Scuola Lucia Fortini e con il Consigliere regionale, Erasmo Mortaruolo, ha tagliato il nastro della struttura.
Aree interne: recuperare idea meridionalista
“Un'opera bellissima come lo sono i bambini che oggi ci hanno accolto” ha detto il Governatore che riguardo al tema dello spopolamento delle aree interne dettaglia.
“Andrebbe recuperata una idea meridionalista che si è completamente perduta in questi anni, ormai l'Italia guarda al sud come ad un'area quasi da abbandonare e noi dobbiamo combattere in modo particolare contro l'autonomia differenziata che segnerebbe la crisi irreversibile del Mezzogiorno e dei grandi servizi di civiltà: significa rompere la sanità pubblica universale e la scuola pubblica universale. Almeno su queste due grandi questioni dobbiamo davvero aprire gli occhi”.
Contro la dispersione scolastica: siamo la Regione che ha investito di più
Per la scuola stiamo facendo l'impossibile” ha proseguito De Luca “abbiamo investito oltre 200 milioni di euro per il programma Scuola viva, con l'apertura degli istituti anche in orari extrascolastici. E' certamente determinante, però, lo sviluppo che si crea nel territorio, la possibilità di garantire lavoro ai giovani, ma nessuna regione investe tanto nella scuola”.
No all'autonomia differenziata, sì alla sburocratizzazione
E sul buon risultato della raccolta firme per richiedere un referendum abrogativo dell'autonomia differenziata specifica “Nella manifestazione del 16 febbraio scorso a Roma promossa dalla Regione e Anci Campania eravamo soli, poi un poco alla volta si è cominciato a capire la gravità di questa ipotesi. Oggi c'è grande sensibilità come dimostra il dato sulle firme raccolte. Ma l'obiettivo non è difendere lo status quo. Noi siamo per l'autonomia se coincide con la sburocratizzazione del Paese, se significa rompere la palude burocratica di Roma, mentre l'autonomia differenziata rompe solo l'unità nazionale.
La proposta che abbiamo condiviso anche con gli amici del Nord, dunque, guarda all'Italia unita ma ad un lavoro comune per l'obiettivo burocrazia zero. Ci sono molte competenze che possono essere trasferite alle Regioni: dai piani paesaggistici ai pareri ambientali, dai lavori nelle aree portuali alle autorizzazioni per i parchi fotovoltaici, abbiamo tante normative che soffocano l'Italia e credo che i ceti professionali siano interessati alla modernizzazione e alla dinamizzazione del Paese e non certo alla sua rottura”.